E lasciatemi divertire!

E lasciatemi divertire!

sottotitolo
Divagazioni su Palazzeschi e altra attualità
copertina
anno
2006
Collana
Categoria
pagine
280
isbn
88-8176-860-7
17,10 €
Titolo
E lasciatemi divertire!
Prezzo
18,00 €
ISBN
88-8176-860-7
nota
Premio Melfi 2007 Premio Giusti 2007
Il verso con cui circa un secolo fa Aldo Palazzeschi chiuse una sua celebre poesia diventa oggi il titolo di questa allegra e affascinante raccolta di scritti di Walter Pedullà. “E lasciatemi divertire!” sembra dire uno dei più acuti e singolari saggisti e critici del Novecento, con invenzioni formali ingegnose, con una prosa frizzante, con l’estro inesauribile delle interpretazioni e col coraggio di giudizi che rendono giustizia agli scrittori esaminati. Così si diverte anche il lettore.
Pedullà è anzitutto un critico militante e uno storico della letteratura, e il suo E lasciatemi divertire! è anzitutto un testo di critica letteraria. Morta una critica, se ne fa un’altra, dice Pedullà. Anzi qui offre fino a dieci modi diversi di farla: c’è il saggio lungo e quello breve, il bilancio di un movimento (il Gruppo 63), il racconto di una poetica (ancora Palazzeschi), schede (Pasolini, D’Arrigo, Bonaviri, Testori, Pagliarani, Mari), l’introduzione di un romanzo (Campanile), il ritratto di Palazzeschi attraverso i titoli delle sue opere, la storia di uno scrittore (Gadda) attraverso un’intervista “impossibile ma vera”, nonché articoli e recensioni di romanzi, palazzeschiani e non.
È un gioco ma Pedullà alla fine fa sempre sul serio, sia come critico, sempre puntuale, sia come prosatore, sempre funambolico, immaginoso e sornione. Lo è soprattutto quando, ilare in tristezza, commenta l’attualità politica, sociale e morale. E l’umorismo, la parodia, la caricatura divertono come la riflessione arguta e sapida.
Il premio Melfi 2007 per la saggistica è stato assegnato a Walter Pedullà per il volume E lasciatemi divertire! da una giuria di cui fanno parte Andreoli, Augieri, Bevilacqua, Carbone, Catalano, Martelli, Nigro, Vitelli. Edita da Manni, l’opera è una raccolta di scritti centrata sulla figura di Aldo Palazzeschi, in quanto modello di una narrativa d’avanguardia che, attraverso il racconto dei postfuturisti Campanile e Zavattini, raggiunge i maggiori autori del neosperimentalismo, da Calvino a Malerba, da Arbasino a Manganelli. Del linguaggio di Palazzeschi Walter Pedullà nella sezione finale del libro verifica l’attualità attraverso l’impatto che si registra quando la critica, oltre che giudicare i libri, commenta paradossalmente la società d’oggi.
 
 
 
Indice

Come un’introduzione: la poetica di Perelà

PARTE PRIMA

Capitolo Primo
Aldo Palazzeschi, da Perelà a Stefanino
I titoli di Aldo Palazzeschi
Tre variazioni sul tema dell’uomo di fumo
  Di chi è figlio l’uomo di fumo?
  Cosa è venuto a fare a terra l’uomo di fumo?
  Che significa essere un uomo di fumo?
Curate l’angoscia con “Il Controdolore”
Quanto lo ingrassano le Sorelle Materassi!
Le parole che hanno dato vita a un Doge
Storia di un uomo che non ha la testa sul collo

Capitolo Secondo
I figli dell’uomo di fumo
L’Apocalisse comica di Campanile
Cosa dice un narratore che non ha nulla da dire?
Vista e visione nei dipinti erotici di Zavattini

Capitolo terzo
Scherzi di gioventù
Riso fisico e riso metafisico della neoavanguardia

Capitolo Quarto
Carlo Emilio Gadda, il comico che è tragico
Cinquanta domande postume al Gran Lombardo
Il giallo di Gadda: quando finisce il Pasticciaccio?

Capitolo Quinto
Quattro imperi della narrativa sperimentale
Il piacere come valore in Arbasino
Come sono leggeri i dinosauri di Calvino!
In Malerba la parola è amore, ma la cosa dov’è?
Manganelli: “Vecchia retorica, alzati e cammina!”

Intermezzo sulla critica militante
Disse la Critica Militante al Saggio: “Io sono leggera, molto leggera”


PARTE SECONDA
ATTUALITà DEL "CONTRODOLORE"
Lazzi, frizzi, schizzi, girigogoli e ghiribizzi in merito alla condizione degli italiani e degli umani

Lazzi
Frizzi
Schizzi
Girigogoli
Ghiribizzi

Nota dell’autore