Beppe Lopez, La Bestia!

25-07-2015

Un libro difficile e poco rassicurante, forse senza lieto fine né via d’uscita, proprio come la nostra società, di Massimo Argo
 

Favola per adulti sulla costruzione dell’odio verso il diverso. Riprendendo il concetto greco del pharmakos, ovvero della persona ripugnante e malformata che incarnava l’odio degli altri cittadini e veniva espulso, preso a sassate o a volte anche ucciso dagli abitanti della città. In termini più moderni abbiamo i folk devils, persone, o gruppi di persone verso i quali viene incanalato l’odio della massa.
Come dimostra Lopez in questo bel libro, il governo autoritario di una città di un possibile medioevo passato o prossimo venturo, si adopera affinché una persona che non parla bene, piena di malattie, quasi semi umana, serva come spauracchio, autentico babau per il popolo bue.
Lopez, da giornalista e persona avvezza ai meccanismi dell’onnipresente informazione massificata attuale, spiega in modo puntale e molto chiaro come funziona la formazione dell’odio verso il diverso. L’odio verso il diverso è in alcune occasioni l’unico collante per tenere assieme una società che sta andando alla deriva, e questo dovrebbe farci capire molte cose sulla nostra situazione attuale.
Lopez però va oltre.
Un bel giorno, il feruscolo, nel dialetto barese tanto amato dallo scrittore, si presenta alle porte della città, e violando apertamente il patto impostogli dal governo, si presenta presso la guardia per dire : ci sono anche io, ho diritto anche io di esistere.
Questa ultima parte è la rivendicazione che fa chi bussa alle mura della nostra fortezza Europa, e dice : “Ehi, sono scappato da guerre alle quali non voglio combattere, sono scampato alla fame e ai trafficanti di uomini e donne, ci sono anche io.“
Da questo punto parte una vicenda che Lopez gestisce molto bene, fino ad una chiusura davvero interessante.
In definitiva il libro è molto più di una favola per adulti, perché ha più morali, e soprattutto fa capire come nasce l’odio, e non lo condanna tanto moralmente, ma descrive la bassezza di chi guida i sentimenti del popolo, essendo quest’ultimo sicuramente colpevole, soprattutto di non voler capire e di accettare pensieri preconfezionati.
Lopez non offre uscite, addirittura ipotizza intelligentemente l’impossibilità della convivenza fra diversi, non in termini razzisti, ma di critica a chi cavalca queste onde di odio.
Con questo libro Lopez dimostra di essere molto eclettico, di saper scrivere molto bene ponendo questioni difficili in maniera molto stimolante ed originale.
Un libro difficile e poco rassicurante, forse senza lieto fine né via d’uscita, proprio come la nostra società.