Beppe Puntello, Uomini di onore

03-09-2009

La Sicilia è un impasto di contraddizioni, di Lorenzo Morandotti

La Sicilia come categoria del pensiero e punto di domanda della storia. Esordisce oggi a Como Uomini di onore del comasco Beppe Puntello, romanzo che racconta la Trinacria agricola di fine ’800. Presenta il libro in Piazza Cavour alle 18 il giornalista del “Corriere della Sera” Matteo Collura, amico e studioso di Sciascia cui ha dedicato nel ventennale un fascicolo speciale della rivista “Panta”. «Quello di Puntello è il libro di un esordiente in età più che matura – dice Collura – e questo offre garanzie dal punto di vista del controllo non solo della storia narrativa ma da quello qualitativo. Puntello ha lavorato a lungo, via via limando, togliendo, modificando, confrontandosi con quanto nel frattempo veniva pubblicato sullo stesso argomento. Uomini di onore è un libro pensato e ripensato, l’opposto delle opere letterarie scritte per compiacere il mercato».
Ma come vive oggi la Sicilia uno scrittore siciliano? «Come uno specchio in cui si è costretti a guardarsi anche quando si sa che ciò che lo specchio rifletterà non ci piacerà – risponde Collura – Se si nasce in Sicilia e vi si vivono i primi determinanti anni, si resta siciliani, vale a dire quell’impasto di contraddizioni che vanno dal sentirsi simili a un dio e nello stesso fregati dal destino, annientati dall’emarginazione che non sempre è reale. La storia della Sicilia è una forza a senso unico, sempre subita dai siciliani. A volte per loro libera scelta e per un sovrappiù di furbizia, quel sentirsi simili a un dio, appunto, che ne determina la rovina».