Elisabetta Cabona, Dialoghi silenziosi

03-02-2015

Versi che medicano l'animo, di Piera Maculotti

Ritorna, luminosa e gentile, la poesia di Elisabetta Cabona, pronta ad abbracciare fiori e cielo, sogni e silenzio.
Brevi versi lievi che intrecciano sorriso e pensiero, bellezza e mistero.
Con i nuovi Dialoghi silenziosi (Manni pp.71 €12) prosegue l’intimo, intenso colloquio con le care presenze di una vita: affetti e ricordi; miti antichi tra domande e speranze; e poi nidi, erbe e stelle, segni di una Natura da sempre amata e interrogata.
Parole vive nate dall’ascolto delle cose vicine, o della voce, misteriosa, del silenzio: voce profonda… che viene da lontano, più lontana dei giorni conosciuti
Suggestioni e richiami. Emozioni nascoste nel fondo del cuore, da cogliere come fiori; o come germogli che, nati da semi, danno gioia… Immagini di quella inesausta sete di bellezza che com/muove tutta la ricerca, poetica e non solo, dell’autrice.
Cerchiamo/ l’abbraccio che pacifichi/ il pensiero, che riporti il sereno… Succede con lo sguardo su di noi, ancora… di chi non c’è più eppure, come nell’infanzia, è lì a confortare e rassicurare. Succede con l’ibisco o il pino, il rododendro o il ciclamino: è la virtù – terapeutica – del giardino; è l’attimo di un domestico incanto: un gatto tranquillo vicino, passeri festosi e tortore a coppie lassù.
Sempre la poesia di Elisabetta Cabona s’affaccia al cielo – soglia d’infinito – per oltrepassare il tempo; per cercare il varco che porti via dai tanti vuoti, nodi e strappi che frenano i passi terreni di noi viandanti dispersi.
Cerchiamo l’universo/ come casa, i respiri intatti,/ ed i sorrisi perduti… Vola l’anima… vola dove nessun vento/ possa distruggere e ferire. Là, nella luce piena di una luna che disvela. O nella forza di parole che sanno medicare l’animo, come fanno le strofe dei Dialoghi silenziosi