Norma Stramucci, Lettera da una professoressa

01-11-2009

Il dialogo coi nuovi mostri, di Anita Garrani

Norma Stramucci è nata a Recanati, è poetessa e insegnante, si occupa di formazione ed è redattrice di diverse riviste. È coraggiosa. Ha intitolato questo libro Lettera da una professoressa, dove il riferimento al più famoso testo dei ragazzi di Barbiana è esplicito.
Ma di cosa si tratta? L’autrice ha voluto rivolgersi con questa Lettera a tutti quei ragazzi che dalla scuola non si aspettano nulla e nulla vogliono imparare, ragazzi difficili, intrattabili, vittime della società mediatica e dei consumi, ragazzi in fondo fragili. Senza passioni né ideali che allo studio non donano “neanche un pezzettino di cuore”. Viene in mente la lucida profezia di Pasolini, che più di trenta anni fa aveva descritto i “nuovi mostri” che la società dei consumi avrebbe generato.
È proprio con loro che la Stramucci vuole dialogare di diritti, doveri, responsabilità, infelicità, denaro, disuguaglianza, violenza, libertà… perché, se la denuncia di Pasolini era disperata e senza appello, la denuncia della nostra professoressa è sostenuta dalla speranza di trasformare questi ragazzi in cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.
Perché di una cosa è profondamente consapevole, che la rinascita del nostro paese – se rinascita ci sarà – passerà soprattutto per l’opera degli insegnanti i quali, nelle scuole, continuano tenacemente a credere di educare uomini e donne liberi.