Orazio Caruso, Sezione aurea

01-04-2007
Una gita in Grecia in cerca della legge universale della bellezza, di Elena Orlando

"Sono ormai quasi due anni che vivo a Matala. Sono arrivata qui da un tranquillo e vincolante appartamento di città. Ero stufa di accumulare esperienze, avevo bisogno di ritornare alle nude origini di una vita semplice e vera". Con queste parole inizia un affascinante "nostos", viaggio omerico del ritorno alle proprie radici, viaggio fisico e metafisico, angosciante e rigenerante, oltre il tempo e lo spazio, fuori dalla realtà, fuori dalle sue logiche spesso incomprensibili, mai del tutto decifrabili. Così inizia la gita di istruzione di un allegro gruppo di ragazzi del liceo classico "Spedalieri". Destinazione: la Grecia, antico splendore del Mediterraneo, selvaggiamente dolce con le sue possenti rocce a ridosso del mare. E Orazio Caruso, catanese, scrittore e insegnante di liceo, in Sezione aurea (Edizioni Manni, pagg. 228, Euro 20,00) la descrive giorno dopo giorno, quasi facendone la cronaca. In un incalzante susseguirsi di animati dialoghi tra compagni di scuola, ci racconta amori, avventure, umori, impressioni, cogliendone ogni volta le sfumature più profonde, penetrando nei pensieri, attraversando gli animi.
Come colorate tessere di un puzzle, i personaggi rivelano spavaldi personalità e carattere. Ecco allora le conversazioni sull'aereo tra Matteo, in pausa dai suoi programmi televisivi, e Antonia, professoressa giunta ad un "punto aureo" della propria vita, tra sospensione del tempo e fluttuante leggerezza e le erudite spiegazioni dell'accompagnatrice Eleni e gli allegri schiamazzi dei ragazzi. E poi, l'invaghimento del colto e sensibile autista Yorgos (marito di Eleni) per Antonia. Gli arrovellati ragionamenti tra i due sulla sezione aurea, "legge universale della bellezza come armonia proporzionale tra le parti". E le incontenibili nostalgie di Matteo, che vorrebbe tanto rivedere Lena, bellezza incantevole, amore mancato, immenso rimpianto. Ma ormai è troppo tardi: Lena, in fuga dal mondo e forse persino da se stessa, vive a Matala, nell'assolata isola di Creta. Senza tempo e senza nome.