Quello che c'è tra di noi

10-08-2008

Giada e Marta, un improvviso colpo di fulmine, di Rossano Astremo

C’è una considerazione condivisibile che fa lo scrittore Matteo B. Bianchi nell’introduzione a “Quello che c’è tra di noi”, l’antologia pubblicata di recente da Manni, curata da Sergio Rotino, che riunisce venti racconti aventi come tema storie d’amore omosessuale: “Ho sempre considerato le antologie l’equivalente letterario della lotteria. Molte voci, molte interpretazioni: alcune ci convincono, alcune ci deludono, alcune arrivano anche ad infastidirci, alcune ci sembrano splendide e illuminanti. Non sai mai cosa ti riserva il prossimo racconto”.
Quello che c’è tra di noi, pubblicato a due anni di distanza da un’altra operazione simile compiuta da Manni con il volume Gay everyday”, che si distingue dal presente per il maggior spessore “politico” dei contenuti, non è esente dal giudizio di Bianchi sul senso di operazioni editoriali quali quelle delle antologie. Si parla di sentimenti, di rapporti d’amore tra individui dello stesso sesso, della difficoltà di viversi e di vivere simili relazioni in un paese così avaro sui diritti e sulle tutele degli omosessuali, si raccontano storie che hanno come protagonisti coppie di uomini e coppie di donne, scritte da narratori e narratrici omosessuali e narratori e narratrici eterosessuali, tutti diversi per stile e contenuto, alcuni, ovviamente, più apprezzabili, altri meno.
Citiamo quelli che più ci hanno positivamente colpito. In Il sospetto Elisabetta Liguori racconta con la solita guizzante prosa che la contraddistingue l’equivoco rapporto tra due donne, Rita e l’io narrante, conosciutesi sul posto di lavoro, la prima il capo dell’altra, con un matrimonio alle spalle fallito e con un atteggiamento fortemente premuroso nei confronti della sua dipendente. In Noumeno/Playback Giovanni Ragonesi mette in scena gli intrecci amorosi tra Sara, Matteo e Cristoph e lo fa attraverso l’utilizzo di una costruzione narrativa originale, tre monologhi che si alternano, tre voci che prendono corpo, ciascuna delle quali offre la sua versione dei fatti. Molto delicato è il racconto di Sara Durantini, Quanto basta per essere felici, colpo di fulmine tra Giada e Marta presto trasformatosi in amore ineludibile. Tra gli altri racconti presenti degni di nota sono quelli scritti da Luca Ricci, Flavia Piccinni, Teo Lorini e Valerio Bertolucci.