Rossano Astremo, Con gli occhi al cielo aspetto la neve

11-07-2013

Letture, di Francesco Sasso
 

Antonio Verri, nato nel 1949 e scomparso il 9 maggio 1993 in un incidente stradale, ha vissuto gran parte della sua vita a Caprarica di Lecce. Poeta e romanziere fra i più intelligenti e solerti animatori culturali del salento, caratterizzò la sua opera poetica come testimonianza di appassionato impegno linguistico pervenendo ad esiti di forte originalità artistica.

Il suo esordio di poeta è documentato dalla raccolta Il pane sotto la neve (Pensionante de’ Saraceni 1983), seguito poi da Il fabbricante di armonia: Antonio Galateo (Erreci edizioni 1985) e La Betissa(SudPuglia – Banca Popolare Pugliese 1987). Dopo la lunga parentesi quasi tutta lirica, Verri tenta la strada del romanzo sperimentale con l’ambizioso progetto di chiudere il mondo dentro un libro, ovvero scrivere un romanzo con dentro tutte le parole del mondo. Pubblica così I trofei della città di Guisnes (Il Laboratorio 1988), Il naviglio innocente (Erreci edizioni, 1990) e infine, uscito postumo, Bucherer l’orologiaio (SudPuglia – Banca Popolare Pugliese, 1995).
Non dobbiamo trascurare, fra le benemerenze culturali di Verri, quella di aver spianato la strada, come direttore di riviste e di collane, a giovani e promettenti scrittori e pittori del salento, e dall’altra di aver promosso sulle riviste da lui fondate e dirette – quali “Caffè Greco” (1979-1981), “Pensionante de’ Saraceni” (1982-1986), “Quotidiano dei poeti” (1989- 1992), “Ballyhoo. Quotidiano di comunicazione” – una serie di fecondi dibattiti su problemi letterari e sociali, nel tentativo di fare uscire il salento dai limiti del provincialismo.
È dunque con piacere e interesse che vi segnalo la pubblicazione di un lavoro biografico dedicato alla figura del poeta salentino. E non ci sarà scritto, forse, su Antonio Verri, che non prenderà avvio dal saggio Con gli occhi al cielo aspetto la neve di Rossano Astremo, edito da Manni. Ed è avvio conveniente, giacché questo volume delinea bene la vita e l’opera del poeta salentino.
 
Con gli occhi al cielo aspetto la neve si propone di chiarire appunto la struttura concettuale delle opere del Verri, nella fiducia che tale chiarimento possa contribuire, in un futuro prossimo, ad una più aderente caratterizzazione delle loro tematiche e del loro tono specifico e ad una più esatta collocazione della figura di Verri nella storia complessiva della letteratura italiana. Questo studio solleva inoltre molto rumore su un poeta emarginato nel ventennale della morte, soprattutto attraverso la vivacità e la freschezza a la sfavillante intelligenza di Astremo. Per concludere, il libro ha il pregio d’essere più narrativo che didattico, e quindi le opere di Verri sono analizzate via via che servono.