Chorale e Al fuoco dell’origine
Chorale e Al fuoco dell’origine
PRIMI VERSI
rimaneva estraneo a quell’inclusione, che pure sapeva doveva tenerlo
nell’incandescenza della notte, si lasciava raggiungere dal riposo dell’acqua
si diressero oltre il cancello, si immersero nell’ombra
fu il ripetersi dell’inutilità di quanto c’era di più imprescindibile
la promessa di una parola rese facile l’accesso alla follia, alla speranza di salvezza
***
i bambini, nella loro prossimità alla disperazione, furono lasciati liberi di perdersi dietro le loro grida
per tutta la notte si sentirono versi di animali allarmare la pacatezza della luna
non avendo affinato il gusto per la cenere, si ostinava a rimanere sveglio, nell’infondata speranza di poter godere dell’agio della distanza
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costretta alla resa del silenzio, quasi niente rimase nella casa
le imposte aperte diedero una visione più chiara e dolorosa di quanto era avvenuto
tutti, con devozione, rimasero in attesa; ma eccessiva era la precisione dei dettagli, allarmante la lucentezza delle superfici, loro malgrado specchi di una scena destinata a rimanere invisibile
***
la tristezza delle foglie era solo un indizio del più generale sconforto
nessuno avrebbe immaginato che tanta euforia sarebbe stata il preludio della mattanza
seguirono canti salmodianti e cori, una nuova dolcezza prese posto negli animi; gli sguardi si rifecero ingenui, raddoppiando l’inganno di una nuova nascita
branchi di cani randagi si aggirarono all’alba lungo il fiume in piena, le piogge ne avrebbero innalzato ancora il livello e nascosto il disegno delle rive
chi si sarebbe accorto della crudeltà dei fiori?