Da un indecifrabile tempo
Da un indecifrabile tempo
Sono vari e complessi i temi e fitti e dolorosi gli eventi da cui muove questo far poesia. Sono numerosi i poeti evocati, da Marina Cvetaeva a Montale, da Caproni a Bertolucci, da Amelia Rosselli a Sanguineti: il che certo significa una riposta corrispondenza, una inebriante e pure patita empatia. Le città, dalla Milano dell’infanzia e della prima giovinezza, alla Roma degli anni maturi – velati da una sottile malinconia – restano i luoghi di un’esistenza affaticante e amata in pari misura. Su tutto e in tutto preme la Storia con le sue illusioni e le sue rovine. E se la memoria degli anni di guerra, il dolore per il padre deportato nei campi nazisti, cedono all’aspra conclusione che “non si annullano le colpe”, nell’attenzione al presente si alternano comprensione e spietatezza come è proprio di chi non smette un solo istante di controllare “le orme del suo campo minato”.
Vincerebbe la sconsolatezza se non resistesse un filo, anche solo un filo di luce, che guida verso territori da percorrere “senza timore di deserti, di paludi”. E sono i territori della poesia, quelli che rendono dietro ogni negazione “insuperabile” il sorriso.
Elio Pecora