Dal giardino
Dal giardino
Dal labirinto oscuro
Qui dove
ogni albero e ogni stelo
ti conoscono
e stupefatti ti attendono,
qui dove
su sentieri tracciati
seguiamo
ogni giorno
l’orma dei tuoi passi,
qui dove
non sostarono mai
i miei pensieri,
li leggi, ora,
srotolandoli
dal labirinto oscuro
nella tua luce?
Cerchi concentrici
di qualche rara goccia
su specchi di pozzanghere
dorate:
liquida luce
che già ha ceduto
all’inverno
le sue brume.
Inattesa, come
nelle apparizioni degli dei,
schiarisci le mie ombre
nella vita completa
in cui mi avvolgi:
brillano
germogli di bulbi
ricomparsi
nel fermento, rinnovato,
del giardino.
Senza più sguardo
spuntano ovunque
“testine” di palme,
come, nel tuo mondo
segreto, tu scrivevi,
germogli di bulbi,
di acanti
e piantine di nocciolo
figlie di quei frutti
che seminavi
nei pomeriggi silenziosi,
sola, con progetti
di aiole e di sentieri
e si vivificò, per te,
tutto il giardino.
Riaverti così,
punto fermo
dei miei voli,
che come ali
si dispiegavano nel sole,
per ritornare, poi,
protette,
nel tuo nido.