Dal troppo delle cose
Dal troppo delle cose
In questa raccolta c’è il vuoto ad ogni passo, a ogni parola, il respiro della mancanza, l’incompiuto, il non detto, uno sguardo che non abbandona mai il silenzio muto delle verità, il distacco, le attese, e presenze mancate; ci sono le vibrazioni senza nome, l’aprirsi di voragini senza suono, crepe degli anni, frane, smottamenti, tra pensiero e lingua, tra scrittura e sensi che ci perdono ogni volta.
È tutto un giuoco di equilibri la scrittura di questo autore che oscilla tra misura e inquietudine, un continuo invocare quel che, volendolo, non si vuole.
Francesco Scarabicchi