Dell’amore
La poetica e la filosofia dell’amore nel passato e nel presente.
Maria Savoca è nata a Enna, vive a Reggio Emilia dove ha insegnato Filosofia, Pedagogia, Storia negli istituti superiori.
PREMESSA
L’uomo vive dell’amore. È amore la mano che ci accoglie dal grembo materno; è amore il primo sorriso di chi viene alla vita e “sa” già dell’amore. È ancora amore la mano che stringe la nostra nel momento supremo della fine di una vita intessuta dell’amore in tutte le sue declinazioni.
L’ansia di proporci agli altri nella nostra forma migliore e di accattivarcene la simpatia è bisogno d’amore. Lo scambio della chiacchiera banale, della confidenza all’amico, di una promessa di fedeltà; il confronto delle idee e delle opinioni, l’adesione a una fede e a un ideale comuni, la partecipazione alla vita sociale ci dicono del bisogno di comunicare con gli altri ai quali chiedere e dare amore. La solitudine, subita o voluta, non libera ma fa sentire più acuta l’angoscia di trovare il volto amico.
Tutta la gamma dei sentimenti conduce all’unico che tutti li fonda. Il disagio o la sottile vena d’antipatia di fronte all’altro non gradito, la diffidenza nei confronti dello “straniero”, il timore di chi ci minaccia, il disgusto per il violento, l’odio per il nemico nascondono l’angosciosa amarezza dell’amore deluso, tradito, respinto; come l’atto “malvagio” nasconde un’insufficienza d’amore.
Che va oltre l’umano: è amore lo stupore sempre nuovo di fronte al cielo stellato, è amore la tenerezza sempre innocente per il piccolo fiore della siepe.
Ed è amore l’ansia che ci proietta al di fuori della nostra finitezza che vogliamo giustificata dall’infinito, da un Essere che crediamo abbracci e riconduca a sé tutte le finitezze, colmando per l’eternità il nostro bisogno d’amore.
L’uomo vive l’amore, non riflette sull’amore.
Ma se si ferma a chiedersi e a chiedere cos’è l’amore, la risposta non sarà univoca. Perché sarà relativa all’esperienza di ognuno, al patrimonio culturale che gli appartiene, alla sua fede in un “essere” che fonda la sua esistenza. La definizione dell’amore non può essere un tema a sé; resterebbe generica e ingiustificata, se non la si vedesse come un aspetto della concezione più ampia dell’essere e del “senso” dell’uomo in relazione a esso. La sua storia è la storia delle “epoche” dell’essere e la storia dell’uomo nel suo succedersi nel tempo.
Ed è possibile seguirne la traccia attraverso la voce dei filosofi, una delle più significative di ognuno dei momenti culturali.
Questa raccolta è, quindi, ordinata a tracciare la storia delle diverse connotazioni che il concetto “amore” ha assunto in relazione a essi e, in essi, ai singoli filosofi.
Dalla concezione mitologica propria dell’età arcaica greca di Amore come il primo degli dei e principio che anima il mondo; all’eros platonico come impulso alla contemplazione della Bellezza e all’amore del Bene; alla filìa aristotelica che unisce gli uomini nell’esercizio dell’attività intellettiva, che sola dà la felicità; alla visione cristiana dell’agape come amore di Dio per gli uomini e degli uomini tra loro e per Dio.
Dal neoplatonismo che oscilla tra la ripresa della concezione pagana di eros come di una forza intrinseca alla natura e il tentativo di conciliarla con quella cristiana; al romanticismo che torna a vedere l’amore come punto di congiunzione tra finito e infinito.
Nel Novecento è sul concetto di “persona”, divenuto dominante nel discorso culturale contemporaneo, che si articola, sul tema, un complesso di posizioni che, pur nelle loro divergenze, poggiano su questa nuova visione dell’uomo e del suo destino.
Gli aspetti caratterizzanti ognuno di questi momenti sono richiamati in pochi cenni essenziali all’interno dell’antologia.
Alle pagine di ognuno dei singoli filosofi in essa presenti è premessa la sintesi dell’opera dalla quale esse sono tratte; per alcuni segue una pagina critica di filosofi contemporanei, che è, insieme, un’ulteriore argomentazione del tema proposto.
Indice
Premessa
L’età arcaica
ESIODO
ORFEO
EMPEDOCLE
L’età classica
PLATONE
• Karl Jaspers, L’eros platonico
ARISTOTELE
• Bertrand Russell
Il Cristianesimo
AURELIO AGOSTINO
• Hannah Arendt
L’età moderna
MARSILIO FICINO
GIORDANO BRUNO
L’Ottocento
ARTHUR SCHOPENHAUER
SOREN KIERKEGAARD
• Remo Cantoni
Il Novecento
MAX SCHELER
KARL JASPERS
• Filippo Costa
JEAN PAUL SARTRE
• Pietro Prini, Amore e sessualità in Sartre
NICOLAS BERDJAEV
EMMANUEL LÉVINAS
• Augusto Ponzio, Responsabilità e sostituzione.
Dialogo con Emmanuel Lévinas
PAUL RICOEUR
• Domenico Jervolino