Fu chiaro appena oltre lo zenith
Fu chiaro appena oltre lo zenith
Nel 1623, anno del giro del calendario maya, due monaci imbarcati su un galeone spagnolo diretto nella Nuova Spagna giungono nel convento di San Antonio ad Izamal. Sono custodi del De umbris idearum di Giordano Bruno che vive in Italia i suoi ultimi giorni e dei libri maya sottratti alla furia persecutoria di Fra Diego De Landa nell’incendio di Mani.
Nel convento i due recuperano le immagini dei glifi maya che richiamano gli archetipi di Bruno.
A Chichtèn-Itzà riescono ad impedire l’esecuzione di un sacrificio umano e si rendono conto, oltre le profezie, del lento radicale mutamento della storia, tra kayros e kronos.
Scrive nell’introduzione Nicola Vacca: ecco “l’eldorado di una nuova intelligenza, che ha nei libri proibiti e nell’eredità spirituale di chi è stato perseguitato a causa del proprio credo, i capisaldi di un libero pensiero”.