Il Mistero del Più

Il Mistero del Più

sottotitolo
Illustrazioni di Omar Di Monopoli
copertina
anno
2007
Collana
pagine
168
isbn
978-88-8176-962-9
13,30 €
Titolo
Il Mistero del Più
Prezzo
14,00 €
ISBN
978-88-8176-962-9
nota
Fascia d'età: 10-14 anni

IL PRIMO LIBRO GIOCO SULLA MATEMATICA IN ITALIA

Che succede quando le leggi della matematica saltano? Non funzionano più i bancomat, le pagelle si scambiano i voti, i sistemi elettronici vanno in tilt.

 
 
Ludovico dovrà viaggiare nel fantastico mondo di Aritma per risolvere il mistero dell’addizione scomparsa.
Tra strani esseri, buffi personaggi e mille indovinelli Ludo riuscirà a tornare a casa. E a riavere il suo 4 in pagella!
 
Una storia fantastica, tra romanzo e avventura, ambientata in un mondo regolato dalle leggi matematiche e in cui il lettore è anche protagonista assoluto. Per andare avanti nei capitoli, infatti, occorrerà risolvere enigmi, giochi matematici e divertenti quiz di intelligenza.

PROLOGO

Fermata Lisiana, ore 18:45

Un fiume vociante di persone scende le scale che portano alla fermata
della metropolitana. Tornano a casa dopo una giornata di
lavoro intensa. Il tabellone luminoso indica che il prossimo treno
diretto in periferia arriverà fra 6 minuti. Un uomo con la valigetta in
pelle guarda nervosamente l’orologio. Forse è in ritardo per la sua serata,
forse sta aspettando qualcuno che deve fare il viaggio con lui, forse
soltanto è stanco e nervoso. Solleva di nuovo lo sguardo verso il tabellone
luminoso. Ora segna 8 minuti.
L’uomo lascia cadere le braccia sconsolato.
«Maledetti treni in ritardo!» si lascia sfuggire sottovoce.
Venti minuti dopo il fiume di persone è diventato un mare che ondeggia
piano con il naso all’insù e il tabellone suggerisce che mancano 12.532
minuti prima dell’arrivo del prossimo convoglio.
Qualcosa non va e se ne sono accorti tutti: i numeri sul tabellone hanno
cominciato improvvisamente a raddoppiare, triplicare, sommarsi fra
loro, aumentare, diminuire senza motivo.
I bambini hanno cominciato a ridere, le mamme a rimproverarli, gli
impiegati ad allentare il nodo della cravatta.
«La metropolitana è chiusa per un guasto» ripete ora l’addetto al controllo,
rinchiuso nel gabbiotto di vetro antisfondamento che lo protegge
dalle urla inferocite della gente che vorrebbe tornare a casa.
«È un guasto e non sappiamo quando sarà riparato, mi dispiace! Mi
dispiace!»
E mentre volano gli insulti e le minacce di denuncia, pensa anche lui a
come farà a tornare a casa.

Largo Zecchino, ore 19:10

Per fare pace con la propria fidanzata niente funziona meglio di una
bella cena. Soprattutto con Anna, ragazza semplice e romantica.
L’unico problema è capire cosa cucinare. Forse del pesce. Tuttavia è un
po’ tardi per trovarne di fresco. Meglio orientarsi su un buon primo e un
secondo leggero accompagnato da una bottiglia di vino rosso (che anche
quella aiuta ad allentare la tensione…).
Un salto al Bancomat per prelevare un po’ di contante e poi dritti a fare
la spesa.
Questi e altri pensieri affollavano in maniera frenetica la mente di Mario,
assorbita dal desiderio di farsi perdonare dell’involontario incidente:
aveva distrutto la fiancata sinistra della macchina di Anna.
«Roba da nulla» si era affrettato a dire. «Anna guarda, nemmeno si vede,
giusto in controluce si nota che manca un po’ di colore…»
Nonostante le sue indubbie capacità di persuasione, Anna l’aveva messo
fuori di casa, non senza risparmiargli un lungo ed estenuante litigio.
Stasera Mario voleva fare del suo meglio per essere perdonato. Così,
aveva deciso che la cena che aveva in mente doveva essere degna di una
principessa.
Aveva preso in prestito la macchina di Anna – e la sua fiancata distrutta –
e si era diretto verso l’Ipermercato Azzurri di Largo Zecchino 33. Qui
avrebbe trovato tutto il necessario al prezzo più conveniente, proprio come
promettevano i cartelloni pubblicitari disseminati lungo la strada statale.
Dopo aver parcheggiato, Mario si era incamminato tranquillo e ignaro
verso lo sportello Bancomat che si trova proprio di fronte all’entrata
del negozio.
Fermo lì davanti, sotto l’occhio silenzioso della telecamera di sorveglianza,
ha infilato la carta nella piccola fessura illuminata e l’ha osservata
sparire lentamente all’interno. Sul monitor del bancomat, come al solito,
compare la scritta:

DIGITATE IL VOSTRO CODICE SEGRETO

AVENDO CURA DI NON ESSERE OSSERVATI

Mario prima si guarda un po’ intorno, poi digita: 4, 5, 1, 1, 2. Sullo
schermo compare una fila di asterischi.

ESEGUI PRELIEVO

200

La macchina restituisce la carta, lo scontrino e 10 euro.
Mario aspetta qualche secondo. Il suo sguardo passa velocemente a
fissare lo sportello automatico e la quell’unica banconota da 10 euro.
Prova ad infilare le dita nella fessura per controllare che non siano rimaste
incastrate altre banconote. Niente.
Si ricorda dello scontrino. Lo prende dalla tasca dove l’ha messo senza
pensarci e si mette a leggere.

Importo prelievo: 20.000 Euro

Totale residuo conto: –15.400

«20.000 euro?!» urla con la voce strozzata mentre sta per stritolare la
banconota da 10 euro che tiene nella mano sinistra.
Dietro di lui una signora che aspetta di servirsi dello stesso sportello lo
guarda un po’ preoccupata, stringendo a sé la borsa, come a proteggersi
da quello che sembra essere un pazzo scriteriato.
«Come sarebbe 20.000 euro?!» Mario sta rapidamente perdendo il
controllo. Si è messo a cercare di sradicare la plancia del Bancomat, prende
a calci il muro, recita tutto il vocabolario di imprecazioni che ha messo
insieme in trent’anni di onorata militanza nelle migliori osterie di periferia.
La signora si allontana, armeggiando con il telefono cellulare. Mario
non l’ha nemmeno vista, preso com’è a lottare strenuamente contro
quel mostro elettronico che gli ha appena raso al suolo il conto in
banca.
L’occhio silenzioso della telecamera di controllo non si è persa un momento
e qualcuno dall’altra parte ha già avvertito la sorveglianza che un
uomo nel piazzale sta dando in escandescenza.
La cena con Anna dovrà aspettare.

Telegiornale cittadino, ore 21:05

«Guasti misteriosi hanno coinvolto oggi diverse strutture pubbliche
della nostra città creando innumerevoli disagi.
La metropolitana si è bloccata, mezz’ora dopo le diciotto, a seguito di
un malfunzionamento del sistema elettronico di gestione della rete. Vi-
branti le proteste dei lavoratori pendolari che dovevano rientrare nelle
proprie abitazioni.
I computer sono andati in avaria senza nessun motivo apparente,
bloccando completamente il traffico ferroviario. Al momento, il problema
non è stato ancora risolto. L’azienda dei trasporti pubblici invita i cittadini
a valutare mezzi alternativi per raggiungere le proprie destinazioni
almeno per quanto riguarda la mattinata di domani, contando di risolvere
il problema appena possibile.
Passiamo ora alla cronaca: un uomo di trentuno anni è stato fermato
oggi a Largo Zecchino mentre inveiva contro uno sportello Bancomat,
poco dopo le 19. L’uomo, forse ubriaco, si è opposto con ogni forza all’arresto…»

Telegiornale cittadino, ore 8:10 del giorno seguente

«Moltiplicati nella notte e nella primissima mattinata gli episodi di
malfunzionamento che hanno coinvolto esercizi pubblici e privati. Molti
computer sono andati fuori uso, numerose operazioni finanziarie sono
state congelate a seguito degli evidenti e grossolani errori di calcolo riscontrati
a macchia di leopardo. Sembra che il fenomeno sia tutt’altro che
locale: in molte altre città, sia della nazione che del mondo, si sono registrati
problemi analoghi.
C’è già chi parla di millennium bug ritardatario e di avvisaglie di qualcosa
di molto più grave che sta per investirci.
Gli aeroporti nazionali al momento sono chiusi e gli aerei costretti a
terra.
Gli esperti pensano che all’origine del fenomeno possa esserci la diffusione
repentina di un virus informatico, anche se appare difficile giustificare
su questa base il malfunzionamento di oggetti di uso quotidiano
quali, ad esempio, le calcolatrici.
Le autorità raccomandano prudenza e invitano ad affidarsi il meno possibile
ad apparecchiature elettroniche di qualsiasi genere.
Un piano d’emergenza è già scattato negli ospedali e…»