Il ritmo insonne
Alla fine un diario-poemetto, come una Ars poetica, miscellanea di aforismi e versi che richiama lo Zibaldone leopardiano.
PRIMI VERSI
Apostrofe
Amici, chi vi assicura
ch’io sia da prendere a scherno?
Struttura o sovrastruttura,
c’è qualche cosa d’Eterno.
Aubade
Salve a te, città mia,
mentre (è l’alba) riemergi,
immane (è l’alba vergine,
pura) dalla foschia.
La Cupola, essa sola,
ha contorni già netti:
la luce fredda cola,
dopo, sui vecchi tetti.
L’angelo sopra il ponte
scrolla piegata l’ala,
alla nuova che esala
vita dall’orizzonte.
Buongiorno, dolceamara
città, che dalle grevi
tenebre, dalla bara
della notte ti levi.