Il rovescio delle foglie

Il rovescio delle foglie

copertina
anno
2010
Collana
Categoria
pagine
72
isbn
978-88-6266-259-8
9,50 €
Titolo
Il rovescio delle foglie
Prezzo
10,00 €
ISBN
978-88-6266-259-8
nota
Prefazione di Mauro Marino
Questa poesia: la purezza muove la scrittura.
Dire, e con il dire, la voce si riempie e la scrittura trova pagina.
Dire, nonostante il silenzio sia il valore da custodire nel recinto balbettante del cuore. Dire!
Desiderio di quiete, balsamo al mormorare continuo delle voci che fanno carne, è la poesia.
Mauro Marino
 
Daniela Liviello è nata a Taviano e vive a Racale, nel Salento leccese, dopo lunghi anni di permanenza in Lombardia. Suoi testi compaiono in antologie e riviste.
La sua ultima raccolta poetica è E Madonne sorridenti (Manni 2008).



Introduzione

 
Fare poesia e accogliere la domanda: “Quanto costa il silenzio in questa lacrima di tempo?” È la cifra di Daniela Liviello, della purezza che muove la sua scrittura.
Dire, e con il dire, la voce si riempie e la scrittura trova pagina.
Dire, nonostante il silenzio sia il valore da custodire nel recinto balbettante del cuore. Dire!
Desiderio di quiete, balsamo al mormorare continuo delle voci che fanno carne, è la poesia.
E, quel dire, impasta, lievita, si forma nutrimento e “corpo mito di onnivore madri”.
 
“Stare a sentire come scava l’occhio scimitarra / punteruolo e martello / come picchia e sparge sale la voce sul segnale ribelle. // Difforme ferita d’insostenibile io / meraviglia di forma / gioco straniante / bizzarra perturbante presenza.” È la scrittura, è la poesia, è il poeta!
“Arrivo sempre prima e questo mi stanca” scrive Daniela Liviello.
È il destino dei sensibili, di chi osa, di chi alleva in sé sintonie.
Prefigurare la mancanza guardando il mondo, un movimento nella ferita – “che appare gentile” –, un incedere al buio – “di questa quieta follia” – che trova fessure, suono, accoglimento.
Poesia/pensiero, nel divenire dello sguardo che accoglie il sentire, il sentimento, lo rende suono, verso, cuore vivo. Battito. “Solo fango per strada” troviamo! È il Tempo, il Mondo che ci assilla, che accerchia, che toglie allo stupore ogni incanto!
Lei, Daniela ha “inchiodato parole ad ogni parete / per affollare di suoni dimore silenti”. È vano? Forse sì, forse no! Anzi no! Non è mai vano sfidare, osare, muovere la possibilità: “La mia casa sarà territorio straniero / dove ogni cosa possiede canto e respiro. / La mia casa sarà un regno lontano / sulle sponde di un mare o di un fiume / che a volte si ferma e scorda la meta”.
Già, scordare la meta, perdersi nell’andare, in-seguire, togliersi il fiato nella corsa, romperlo nella dimenticanza di sé fino a giungere in “un paese infiammato da lampi continui / dove bambini corrono su una gamba sola / e le madri si legano più stretto il pianto” o “dove volano parole / su
campi di note / e non segnano pena. / Dove la gazza gioca col falco / e la volpe scorta la lepre”.
“La via silente”, quella forse cerchiamo? Forse sì, forse no! Forse sì, forse no! Se alzi lo sguardo scopri che “Si porgono l’ala i passeri tra loro / non scendono a beccare. // Si tendono l’ala e scansano la via”. Che fare allora? Che venga poesia!!!
 
Mauro Marino