Labirinti sonori
Labirinti sonori
La scrittura di Berdondini ama cantare, si allarga verso momenti lirici o si stringe verso canti intimistici. Non si tratta solo del suo costante rapporto con la composizione musicale, anzi, a volte essa pare coprire il canto ancestrale delle parole. E ancor meno si tratta di sapienza letteraria, ovviamente necessaria a ben scrivere, per cui viene data per scontata. Si tratta di un invaghimento che la parola prende per il suono, per il suo suono e per quello a cui può alludere.
Renzo Cresti
Se la musica, come Berdondini sostiene, crea luoghi, il poeta ha delegato alla sua opera proprio la creazione del luogo principe del desiderio e dell’assoluta confidenza, della comunicazione totale: il luogo dell’amore.
Marco Marchi
A leggere, in effetti, la lunga e frastagliata avventura poetica di Berdondini si rimane meravigliati, al di là dei contenuti che la caratterizzano e la sostengono, quanto questa sua parola poetica sia un tutt’uno con il ritmo da cui nasce il suo particolare colore, la pregnanza della parola assoluta, il suo intimo sorgere da uno stato di grazia o di malinconia, perfino di rivolta, quasi a cercare quell’antico e fecondo connubio tra poesia e musica da tempo dimenticato.
Carmelo Mezzasalma