Lingua ipermedia

Lingua ipermedia

sottotitolo
La parola di scrittore oggi in Italia
copertina
anno
2006
Collana
Categoria
pagine
128
isbn
88-8176-773-2

Esiste ancora, in Italia, una prosa letteraria? I nuovi scrittori hanno davvero uno stile? A quali aspetti deve mirare l’analisi linguistica di testi creati come cocktail di linguaggi diversi? Filtrati attraverso la letteratura, i tratti linguistici della realtà vengono inevitabilmente deformati: sta a chi legge cogliere le piccole deviazioni e dunque i toni, gli accenti, le sfumature. Come fare per individuarli? quali strumenti utilizzare? quali aspetti considerare? a quali modelli guardare? come giudicare l’efficacia di determinate scelte? I primi tre capitoli di questo libro tentano di dare una risposta a queste domande. Il quarto, invece, prova a tracciare un rapido panorama sub specie linguistica della produzione narrativa 1993-2002, insistendo sul filone in cui maggiormente si avverte la ricerca di una lingua complessa. Una lingua ipermedia, che dà vita – a seconda dei casi – a una lingua “più media di quella media”, “oltre la lingua media” o “in concorrenza coi nuovi media”.

 
I vari temi (i rapporti col parlato, i debiti con la tradizione precedente, l’apporto dei dialetti e dei gerghi multimediali) vengono affrontati con piglio dinamico, ricorrendo a innovative categorie critiche che convergono nell’idea di una stilistica strategica, ovvero di un’analisi formale attenta a cogliere gli stretti legami tra finzione e funzione espressiva).
Riguardo alla narrativa italiana degli anni Novanta ha preso piede, quasi in tempo reale, una vulgata di provenienza perlopiù giornalistica. Ma la scrittura oltranzista che ha caratterizzato questi anni pone, al lettore meno distratto, una serie di questioni tutt’altro che secondarie.