Su commissione di una felice donna in carriera, una giovane scrittrice le inventa una biografia sulla traccia di luoghi, volti e parole di un mondo dimenticato. Emergono vivi e tangibili non solo paradisi di spensieratezza ma anche dolorosi smarrimenti e il racconto, favola o storia che sia, si fa riflessione su perché si ricorda e perché si dimentica, quali segreti accordi fra memoria e oblio ci traghettano vivi dal passato al futuro.
Il dialogo a distanza e poi l’incontro ravvicinato fra la signora e l’invisibile scriba confermano la feconda necessità della memoria privata, quando non si ammala di elegia, quando non ci chiude al nuovo.
Lidia Gargiulo vive a Roma. Autrice di testi di critica letteraria, di racconti e raccolte di versi, collabora a periodici e riviste. Numerosi i riconoscimenti culturali. Fra questi la Magna Laus al Certamen Catullianum di Verona (1990) e la Segnalazione Speciale al Concorso Internazionale di Poesia E. Montale (1992). È stata anche, nel 2002, finalista al Premio Narrativa Inedita Italo Calvino.