L’oltre andare
L’oltre andare
Scrive Ugo Ronfani nella prefazione: “Il respiro ritmico del verso è più contenuto nell’impresa di inventariare le dolorose memorie, passa più spesso attraverso il filtro della meditazione, raggiunge a volte le zone più astratte della decifrazione delle emozioni.”
Da sempre scrive poesie in francese e in italiano, disegna, dipinge, fotografa. Ha al suo attivo mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha pubblicato più libri con significativi riconoscimenti.
PRIMI VERSI
Fare finta
Organizzare
scrivere
mandare e-mail
telefonare
quanta ansia
quant’agitarsi da robot
sarà
forse
per scappare
dalla bara che t’imprigiona
sul bordo della quale
trattieni anche me
sarà per vivere
ancora un po’
anche se male
anche per poco
illudermi di normalità
far finta di essere intera.
Senza
Un giorno senza mail
né fax né messaggini
senza telefonate
neppure campanello
solitario silenzioso
che sorta di giorno è?
ti costringe a pensare
a fare con te
e basta
guardando dalla finestra
l’ammasso della massa
degli altri da te
di quelli
ti bastava uno
silenzioso
solitario
uno
che non c’è più.
Quando
Quando davanti a sé
s’intravede
vicino
ogni ora di più
il bersaglio colpito
davvero non importa
oramai se centrato
scorre uno sgomento
il solco come presagio
di un viaggio interrotto
traccia di una ferita
blasone silurato.
Ascolta l'intervista di Ennio Cavalli all'Autrice da qui:
http://www.radio.rai.it/radio1/contemporanea/view.cfm?Q_EV_ID=282824