L'ombra che intorno riunisce le cose
L'ombra che intorno riunisce le cose
PRIMI VERSI
Su parole di Ilaria
«Con te solamente io sarei
sabbia creta un vento festoso
radente quasi privato
nel fragore di un secolo
o di un’ora, nel silenzio
che inganna pungente
la paura…
E così non ti dar pena
dei giorni andati in fretta
giorni d’erba o di foglie
indistinti e leggeri come altri
che saranno se saranno…
Sarò con te il tempo nostro
di rotondità infinite
quando un fuoco ci consumi
o una vena inguaribile di sete…»
E volevi continuare distratta
a bocca chiusa dire l’amore
che scoprivi quando in noi…
ma non erano più parole tue
e a calmare l’arsura
non bastava l’aroma del sidro
che riempiva la stanza, la mente
lenta ibernica atlantica,
non bastava nella sera
un nastro verde fra i lunghissimi
capelli sciolti fino alla cintura…
A filo di un vento muschioso
di acqua e di piombo sulla scogliera
i tuoi passi lenti
in punta di piedi
i tuoi passi chiusi a difesa.
Per aequora
Di un tronco nodoso
il riflesso lungo la sfera
più chiara dell’acqua,
tra le palpebre stanche
a filo sull’acqua il riflesso
di un tronco ritorto
che al largo scompare…
la Colchide d’oro, il taglio
di ghiaccio dei monti di Atlante.
Al largo le sierre innevate
le creste celesti cerchiate
di ghiaccio, mentre risale
grumosa la sera nell’occhio
più bianco del lago.
Compresenze
Ticchettìi di voci, muffe di suoni
e di terre, occhi grondanti
su fasci di parole lette
e rilette. Ticchettìi…
che scattano nel verde
madido delle fronde,
in un lampo fruscìi
nel blu dei suoi capelli…
Dal nido buio il tonfo
di una taccola e pioggia
pioggia in pieno volto
in pieno giorno estivo
nel blu dei suoi capelli
di un sole corvino. E labbra
niente altro che labbra
alle porte vinose di una casa-
matta che ancóra brucia…
Un Memento e altri fantasmi
di sentenze: un salire di insetti
sui muri di calce sbreccati
come idee. Serpi in fuga
dalle lastre smosse,
tra i salteri sul sagrato
disfatti. E un vetro, un vetro
di carlinga che stemperavi
di nomi e di promesse…
Nel ghiacciato lunare
di una stalla, nella greppia
sbarrata da una croce
il congegno armato pronto
a scattare in un nido di fieno.
Senza scampo per i ghiri
grigi della Tecosa.