L'ultimo nemico
L'ultimo nemico
Queste poesie sono ciò che si impone all’autore quale storia della sua esperienza, un dettato che fa presente: risucchio del tempo, sospensione del respiro, incisione.
Si tratta di una presenza che è tale, e come tale non appartiene al passato o al futuro, ma nella sua precarietà è oltre il tempo e la durata: disegno del suono, graffiatura determinata del vuoto, instaura una differenza, traccia dei solchi nell’anima, una scia nera come l’inchiostro, veglia priva di luce.
Presenza che indica un punto sfuggente, una mobilità, oscillazione, dinamismo intrinseco, in cui la potenza coincide con la contrazione dell’atto, quella ferita in cui le cose singolari, i modi finiti, rimanendo tali, cioè modi e finiti, semplicemente stanno: dialogo con i morti, il pagamento di un debito, una stretta di mano.