In maschera sul Tevere
In maschera sul Tevere
Nell’arco di due giorni, negli ambienti della sinistra comunista romana, si incontrano e si scontrano vicende personali e non: indolenza e razionalità sono i cardini che convivono in un ossimoro continuo e intorno ad essi ruota l’interrogativo del che fare individuale e collettivo.
Attorno ad Andrea, ragazze di borgata, raffinati intellettuali, ingombranti genitori.
Viva, pur se inerte e apatica nella gestione della quotidianità, Roma esplode di scorci, di piazze, di chiese, nella commistione di sacro e profano.
Alla fine un bilancio, quattro anni dopo, e la considerazione generale: “I cambiamenti, quelli veri, non avvengono in pochi anni… lo sa bene Roma, una città indecifrabile come il suo fiume, che da sempre scorre imperturbabile tra pagine e pagine fitte di storia”.