Michele Annamaria Antonio Massari
Michele Annamaria Antonio Massari
Raccontava nei primi anni Novanta la scrittrice Rina Durante, protagonista della vita culturale del Salento:
«Tutto in un certo senso avvenne in via di Vaste, dove il caso volle che abitassero i Massari, Michele, il padre, Annamaria e Antonio, suoi figli, tutti e tre pittori, e nello stabile accanto, Edoardo De Candia che allora faceva ancora bambole.
La sera si andava in quella che più che una casa era un laboratorio e la puzza di vernici ci investiva prima ancora di varcare la soglia e ci esaltava. Perché allora c’erano legami strettissimi tra ricerca letteraria e ricerca figurativa e le discussioni intorno al cavalletto potevano andare avanti fino all’alba. Poi un giorno Michele morì; dei suoi figli, Antonio smise di adoperare i pennelli e li sostituì con le spugne; Annamaria cominciò a dipingere Madonne».
Il volume, introdotto da due testi di Chiara Valerio e Brizia Minerva, racchiude un’antologia critica sui tre artisti e traccia la storia di una famiglia vissuta nell’arte, in un itinerario tra Lecce, Napoli e Milano, tra incontri, mitologie e immaginari.