Notizie dall’isola di Eufrosine

Notizie dall’isola di Eufrosine

copertina
anno
2014
Collana
Categoria
pagine
200
isbn
978-88-6266-597-1
17,10 €
Titolo
Notizie dall’isola di Eufrosine
Prezzo
18,00 €
ISBN
978-88-6266-597-1
nota
Premio Speciale Rosario Macaione al Premio Piersanti Mattarella 2015

 

L’isola di Eufrosine è immersa in una quiete e in un’armonia eccezionali: salda nelle istituzioni, prospera nell’economia, con un alto tasso di felicità e benessere degli abitanti.
Ma in una tiepida mattina di ottobre approda sulle sue coste Timoteo Crisostomo, una sorta di Messia venuto da lontano che parla di religione e di Dio, impartisce precetti morali e dogmi teologici, e la sua predicazione trova un’eco segreta nel cuore degli eufrosinoti.
Inspiegabilmente, improvvisamente, la perfetta struttura sociale del Paese vacilla. Lo Straniero semina il germe dell’invidia e del sospetto, sobilla il popolo, lo porta ad una rivolta che rovescia il governo e si conclude con la distruzione dell’isola.
Un narratore onnisciente racconta minuziosamente la storia di questo luogo mitico con un linguaggio raffinato e coinvolgente che mima anche la cronaca e il reportage. È un romanzo allegorico avvincente ed elegante, ricco di allusioni alle vicende italiane, viste con sguardo ironico e disilluso. È una riflessione sul potere, sulla natura degli esseri umani, che parte dall’Utopia e arriva al Disincanto.

Ascolta qui la puntata di "Cartoline dal paese dei libri" di Radio Città Futura, con l'intervista all'autore di Paolo Di Paolo del 18 dicembre 2014.

 

Ecco la motivazione del Premio Speciale Piersanti Mattarella intestato a Rosario Macaione assegnato a Debenedetti a novembre 2015:

Un romanzo che coinvolge il lettore, che induce ad un'amara riflessione sul potere e sugli uomini.
L'autore racconta di un'isola "che non c'è", Eufrosine... utopia!
Ma grazie a Marco Debenedetti che ha scritto questa storia, sebbene il drammatico epilogo suscita scoramento, ci esorta - almeno agli uomini di buona volontà, quelli che anche di fronte alle più devastanti rovine sono sempre pronti a sbracciarsi e a Fare - ad avere il coraggio "cor-habeo" di resistere e credere nell'Utopia.
Rosario era un uomo di buona volontà che credeva nella nostra terra, che rifiutava orgogliosamente di accettare la terribile lezione gattopardiana dell'inutilità del "fare" per operare il cambiamento. era uno che sognava ad occhi aperti, che rifiutava cioè l'idea del sonno, come oblio, come droga che induce all'assenza o, nella migliore delle ipotesi, ad accontentarsi del quotidiano.

 

Ascolta qui il gruppo di lettura di Spazio Cultura che parla del romanzo a Fahrenheit