Oltre il muro le cose
Oltre il muro le cose
PRIMI VERSI
All’alba giocava il nuovo coll’ormai vecchio giorno
Trasparente s’era colorato d’una luce
Appariva verdino
Rumori tiepidamente tuffati
Riempivano il silente serico sonno
S’era ridestato s’accingeva al bello
Colorato il mondo avrebbe
I polpastrelli svolazzanti carezzato
L’intorno mai sazio vuoto
Ornato d’innumerevoli volti e teste e vesti
Caldo il tiepido sole dell’alto cielo
Non s’ostentava a restar lontano
Un effluvio sinceramente dorato
Avvolgevasi tenue e senz’inganno
Nell’ovunque sempre assetato
Ov’era il mare col suo triste piangere a riva?
Che ne era del confine fra il cielo e l’acqua
Condottiera della vita nuova
Ristoratrice delle vecchie pene
Antico rumoreggiava di lontano
L’udivi il suo sbadigliante andirivieni?
Ossessionato dal bisogno di poggiare i tristi sogni
Abbandonati alla riva com’un abito gualcito
Alla notte ché la festa è già ricordo
Riconoscersi
Nell’inconsueto spazio
D’altri riempito
Noi rintracciati dal filo
Che ci lega infinito
Ci s’insegue al buio
Inconsapevoli ci ritroviamo accanto
Negli sguardi tesi nell’altro
Non restano muti i pensieri
S’allacciano solidali
Alcuno li ode
Solo nostri