Oltre il muro le cose

Oltre il muro le cose

copertina
anno
2007
Collana
Categoria
pagine
104
isbn
978-88-8176-996-4
9,50 €
Titolo
Oltre il muro le cose
Prezzo
10,00 €
ISBN
978-88-8176-996-4
nota
Prefazione di Marcello Carlino
È in vetrina, in queste poesie, un regesto di immagini che diremmo in libertà. Paesaggi naturali coabitano con fotogrammi dell’io, panorami fantastici con tracce di riporto al vissuto, proiezioni metafisiche con esplorazioni dell’universo fitto di incognite, e come costituito di materia refrattaria e irriducibile, che ci circonda.
E lungo linee di intertestualità anch’esse capricciose, frantumi che orecchiano brani di scritture sacre affiorano in superficie per subito scomparire e finire rimpiazzati da capitoli o scenari da fiaba; mentre stili “alti” di una poesia in abito di gala preparano piccole, quotidiane clowneries.
Ma è clownerie, beninteso, la cui portata non si limita al divertimento gratuito, alla pura fisicità del gioco...
Marcello Carlino
Rossella Pompeo, nasce ad Anagni nel 1974. Vive e lavora a Roma. Suoi componimenti poetici sono apparsi su Lunario di poesia, curato da Antonio Veneziani (Edizioni del Giano), sulla rivista “L’immaginazione” e sull’antologia Poetica (Edizioni Aletti). Collabora con “Philosophema”, bimestrale di filosofia.

PRIMI VERSI

All’alba giocava il nuovo coll’ormai vecchio giorno
Trasparente s’era colorato d’una luce
Appariva verdino
Rumori tiepidamente tuffati
Riempivano il silente serico sonno
S’era ridestato s’accingeva al bello
Colorato il mondo avrebbe
I polpastrelli svolazzanti carezzato
L’intorno mai sazio vuoto
Ornato d’innumerevoli volti e teste e vesti
Caldo il tiepido sole dell’alto cielo
Non s’ostentava a restar lontano
Un effluvio sinceramente dorato
Avvolgevasi tenue e senz’inganno
Nell’ovunque sempre assetato
Ov’era il mare col suo triste piangere a riva?
Che ne era del confine fra il cielo e l’acqua
Condottiera della vita nuova
Ristoratrice delle vecchie pene
Antico rumoreggiava di lontano
L’udivi il suo sbadigliante andirivieni?
Ossessionato dal bisogno di poggiare i tristi sogni
Abbandonati alla riva com’un abito gualcito
Alla notte ché la festa è già ricordo

Riconoscersi
Nell’inconsueto spazio
D’altri riempito
Noi rintracciati dal filo
Che ci lega infinito
Ci s’insegue al buio
Inconsapevoli ci ritroviamo accanto
Negli sguardi tesi nell’altro
Non restano muti i pensieri
S’allacciano solidali
Alcuno li ode
Solo nostri