Pollini
Pollini
PRIMI VERSI
Madre
Elegia
Sono qui, Madre,
di pianto muto sul tuo ritratto:
e sei viva.
Di sereno dolore, Madre,
il tuo sorriso mi parla
dal limitare di tua gioventù:
e sei viva.
Madre mia domani nata,
domani ancora fremerai d’amore.
Grande madre di terrestre carne,
Madre sacra d’ossa fragili,
Madre, di genitura cognito grembo,
tu polla di sangue cocente, ascolta:
dalle furie del mondo
proteggimi col tuo dolore,
il mio placa e sugli incubi di spiegati
come chiaria di cielo dopo il nembo.
Le braccia spalancami,
dalle tue cime incorrotte
pioggia scroscia di benedizioni.
D’umiltà vesti i miei giorni,
figlio tra figli più. degno rendimi,
Madre mia.
Ignara sei Madre
d’ogni compiuta sapienza,
a me tua carne iniettala
e sulla mia fronte
da intocca ferita sempre sanguini.
Di pietà sommergi quest’ uomo tuo
all’ombra di questo cielo selvaggio.
E quando in faccia al nume
per noi non chiedere perdono,
dell’orgoglio srotola il vello di sangue
che in vita tenace ci strinse.