Ė un testo a due voci come dialogo muto eppure vivissimo fra un uomo e una donna. Un continuo interrogarsi e interrogare in una allegoria crescente che tocca le corde dell’anima nel confronto costante con la realtà e con testi filosofici e letterari del passato.
L’esaltazione della Parola vissuta come ossessione e ossimoro, in un ribattere costante in cui i pensieri dei due protagonisti altro non sono che continuo infrangersi nello stesso specchio di luci e ombre. La testarda ricerca dell’altro per accettare, in definitiva, se stessi.
Il maschile e il femminile si cercano, si confrontano, alla fine sanciscono, con amara ironia, l’inconsistenza reciproca, lo sconforto del vivere.