Strade del mio tempo
Strade del mio tempo
C’è subito qualcosa nella poesia di Teresa che colpisce ma insieme quasi inibisce, resistendo alla analisi che normalmente richiede punte d’appoggio formali, ed è il fatto, se posso esprimermi banalmente così, che essa non assomiglia a nessun'altra; il che vuol dire anche che è perfettamente estranea alla lezione dei maestri novecenteschi (qualche tangenza con l’ultimo Montale andrà considerata, credo, casuale).
Il corrispettivo ne è l’estraneità anche a qualsiasi lenocinio formale, dalle rime alla composizione secondo versi tradizionali. Teresa parla sì in versi, ma questi sono trovati e dominati non dall’io poetico che solitamente domina, nella modernità, i testi poetici, ma proprio e solo dall’io privato, esistenziale.
Pier Vincenzo Mengaldo