Un invincibile inverno
Un invincibile inverno
Un poeta russo diceva che il significato principale di una parola, come il sole, nasconde tutti gli altri significati, i quali, però, come le stelle, continuano a esistere anche al buio. E uno scrittore francese diceva che può succedere, nella vita, che una persona scompaia e il mondo si ripopoli. Ecco. Questo succede nel romanzo di Nicoletta Bianconi: una persona scompare, e si accende il buio.
Paolo Nori
La storia di un amore mancato, di una donna che passa le giornate accovacciata in poltrona, tesa come una corda fra i ricordi, i sogni da raccontare alla psicanalista e la forza apparente che le dà il digiuno. Attorno a sé costruisce il vuoto e lo arreda con carta da parati e canzoni francesi, e non riescono a riempirlo la vicina accogliente come una nonna, le nipotine che non hanno paura del mondo, il vecchio maestro di biliardo del giovedì.
Sullo sfondo di una Bologna che prende vita nei vicoletti e nei dipinti delle chiese, la protagonista ci conduce con sé giù in basso, al fondo di una nevrosi raccontata con uno stile essenziale e intenso che restituisce la fatica della sofferenza. Un romanzo in cui il dolore, quello della mente e quello del corpo, è narrato con grazia stupefacente, un'analisi del tormento interiore che lascia senza fiato.