Viaggio all’osteria della terra
Viaggio all’osteria della terra
Il lettore si trova di fronte al dipanarsi di una tentazione metanarrativa continuamente respinta, ai confini dell’ombra di un “romanzo in versi” che recalcitra a farsi addomesticare.
Con il paesaggio e soprattutto con gli alberi l’autore sembra intrattenere un rapporto non soltanto visivo o tattile, ma talora di quasi immedesimazione: nel senso che tutti i viventi, animali e vegetali, si alimentano all’osteria della terra.
Storia e cultura sono molto presenti in questo libro. La dimensione comunque dominante è il mare. Tortorici non cessa un attimo di cantarne l’elegia e il mistero.
Un dolce rovello mette in moto la fantasia e l’onda dei ricordi. Costruisce un ordine nel caos dell’esistenza, coi suoi profitti e le sue perdite, con una quieta inquietudine.
Mario Lunetta