Voci di Liguria

Voci di Liguria

sottotitolo
Poesie e dichiarazioni di poetica di Cagnone, Caserza, Colotto, Conte, Ferrari, Frisa, Macciò, Morasso, Salvaneschi, Tonelli e scritti critici sulle loro opere
copertina
anno
2007
Collana
Categoria
pagine
160
isbn
978-88-8176-906-3
13,30 €
Titolo
Voci di Liguria
Prezzo
14,00 €
ISBN
978-88-8176-906-3
Dieci percorsi di poesia di autori liguri a testimoniare le tendenze poetiche del secondo Novecento.
Scelti e curati da Roberto Bertoni i testi di Graziella Colotto, Giuseppe Conte, Lucetta Frisa, Francesco Macciò, Enrica Salvaneschi, Angelo Tonelli.
Scelti e curati da Roberto Bugliani i testi di Nanni Cagnone, Guido Caserza, Mauro Ferrari, Massimo Morasso.
Di ogni autore è inserita la traduzione inglese di una poesia.
 

Poetica e critica, di Franco Romanò

L'antologia Voci di Liguria, a cura di Roberto Bertoni e Roberto Bugliani, Manni editore 2007, è un tentativo assai interessante e riuscito di uscire dagli schemi seguiti da parte di numerose antologie nazionali, o generazionali per lo più rivolte a giovani e giovanissimi, comparse nell'ultimo quindicennio. Lo fa in due modi: il primo è la scelta, non nuova ma ugualmente importante, di fotografare un territorio che non è soltanto geografico, ma anche di poesia e che vanta una tradizione di movimenti, di idee, gruppi e iniziative.
I due saggi introduttivi dei curatori, complementari ed esaurienti, offrono al lettore una guida utilissima. Il primo, di Bertoni, tratta il tema dell'identità ligure in rapporto alla storia della poesia italiana del '900, individuando due diverse tradizioni, interrogandosi poi sul rapporto che i poeti scelti conservano oppure no con le stesse ; il secondo, di Bugliani, è volto a ricostruire il contesto sociale più ampio in cui la poesia contemporanea si colloca. Il venir meno del paesaggio ligure e altre osservazioni sulla globalizzazione, lo portano, fra l'altro, una riflessione molto lucida sulla poesia dialettale. 
Il secondo modo, niente affatto scontato, in cui questa antologia si distingue da altre, viene messo in evidenza già nel sottotitolo che così recita: Poesie e dichiarazioni di poetica di Cagnone, Caserza, Colotto, Conte, Ferrari, Frisa, Macciò, Morasso, Salvaneschi, Tonelli e scritti critici sulle loro opere.
Le novità stanno sia nella separazione fra poetica e critica, che hanno due statuti ben diversi, spesse volte confusi nel dibattito più recente, sia nella richiesta agli autori di esporsi con una dichiarazione di poetica. Tale scelta pone il lettore nella felice condizione di misurare intenti e realizzazioni; anche nei casi più noti di Conte e Tonelli che, in quanto promotori di movimenti e manifesti, si erano già esposti in passato più volte.
Il compito del recensore di un libro come questo non è ovviamente quello di entrare nel merito delle dichiarazioni o dei testi di ciascun poeta, cosa questa, che hanno già fatto i due curatori; piuttosto quello di riflettere sulle scelte fatte e poi di collocare il libro nel panorama odierno della riflessione critica sulla poesia italiana contemporanea.
Per quanto riguarda le scelte a me pare che i due curatori si siano rivolti ad autori che, in modi diversi fra loro, abbiano cercato di smarcarsi dai due filoni cui si riconduce la presenza della poesia ligure nel '900 e che Bertoni individua nella tradizione lirica che viene da Sbarbaro e Montale e l'altro successivo che si forma intorno al due Sanguineti-Giudici; il primo ovviamente rivolto all'avanguardia, il secondo che risente maggiormente di influenze milanesi e lombarde.
Quanto alla collocazione mi sembra che il contributo specifico di questo libro confermi un dato e ponga, per il solo fatto di esserci, alcuni problemi. Il dato che mi pare confermato è quello di un panorama della poesia italiana fatto ormai di mondi poetici molto diversi fra loro: quasi un'Italia di feudi (ma è un dato che riguarda solo la poesia?), con problematiche diverse da un luogo all'altro, spesso non comunicanti fra loro.
Quello che ho segnalato come un problema è la difficoltà di avvicinarsi a questo panorama variegato, che richiede strumenti diversi di approccio, umiltà e dedizione. Servono tutte le tipologie di antologia e se talvolta tutti abbiamo (io compreso) sbuffato davanti al loro numero esorbitante, se poi si ha la pazienza di andare a leggere con attenzione si scopre sempre qualche voce che, per una ragione o per l'altra era rimasta ai margini, e che invece meritava una diversa considerazione. Questo vale, nel caso specifico, sia per autori noti e abbastanza noti, ma non sempre oggetto di un'ampia riflessione critica; sia per altri che meritano maggiore visibilità (cito in particolare Salvaneschi, peraltro nota per la sua saggistica, Colotto e Caserza) e che erano sfuggiti ad altre antologie, peraltro meritevoli. Fosse anche solo per questo la molteplicità degli approccio è necessaria; saranno poi i tempi lunghi a setacciare, vagliare e a ridefinire; quello che occorre oggi è sia la mappa, sia lo sguardo ravvicinato di una lente di ingrandimento, come nel caso di questa antologia.
Tuttavia, in sede conclusiva, vorrei sottolineare ancora due caratteristiche di questo libro che sono per me un suggerimento utile per tutti e una strada da seguire in futuro: l'importanza delle poetiche e la necessità di tenere rigorosamente separate queste ultime dalla critica.