Antonio Prete e la luna
Antonio Prete e la luna
L'imperfezione della luna. Parole e musica sotto un cielo d'agosto
Lunedì 3 agosto, in occasione dei 25 anni della casa editrice e dei 40 dall'allunaggio, Antonio Prete leggerà alcuni brani sulla luna, brani propri e dalla letteratura di tutti i tempi, accompagnato dalla chitarra di Enrico Baldassarre.
L'evento si svolgerà nel cortile del Castello di Copertino, alle ore 21.
Prete, riflessioni sotto la luna, di Enzo Mansueto
Il primo passo di un uomo sulla Luna, quaranta anni fa, fu vissuto con un sentimento di sospensione, che mescolava l’entusiasmo generato dalla consapevolezza del superamento di una frontiera epocale, con un più indefinito senso di fine, di esaurimento, di tramonto. Il crepuscolo di un mito, intatto, vergine, perfetto, la cui luce riflessa per millenni aveva inargentato le opache forme del mondo. Non a caso, sensibili voci poetiche, come Zanzotto o Ceronetti, si interrogarono sulla frattura prodottasi nell’immaginario. A ben vedere, però, quell’incrinatura di un sogno di perfezione, risaliva a secoli addietro, almeno a quando, tuffandoci nella più dispiegata modernità, Galileo Galilei, armato di cannocchiale, ravvisava le molteplici imperfezioni del satellite terrestre: «Questo primo disvelamento operato dal cannocchiale confermava che i silenzi abissali dell’universo e l’ordine che muove i corpi celesti appartenevano alle stesse leggi alle quali appartiene la terra. La luna non era più la regina delle notti, immortale, intatta, diva viatrice, ma la porta di un universo in cui le geometrie siderali erano abitate dall’imperfezione. Più vicine, dunque, al nostro stupore, alle nostre paure». Sono parole tratte dal libro di prose di Antonio Prete, L’imperfezione della luna (Feltrinelli 2000). Lo stesso titolo della serata sotto le stelle, tra poesia, riflessioni e musica, omaggio ai venticinque anni della casa editrice Manni, che l’intellettuale salentino animerà domani, alle 21, nel cortile del castello della sua natia Copertino, accompagnato dalle musiche del chitarrista classico, Enrico Baldassarre. Il percorso di Prete seguirà i movimenti della luce lunare, ora riflesso della ricordanza, atta ad illuminare l’interiorità, ora lucore dell’interrogazion e, che pone le domande ultime, estreme. Un percorso che non può non avvalersi della guida della parola leopardiana, che in tante occasioni e modi Prete ha interpretato, come ancora accadeva qualche giorno fa nelle due serate speciali di Radio Tre Suite, la trasmissione di Corrado Bologna, affidata per l’occasione proprio a Prete, nonché alle memorabili letture leopardiane di Carmelo Bene. Oltre a Leopardi, il percorso errante di Prete, sotto le stelle, incontrerà la parola degli antichi, di Luciano, per proiettarsi nella modernità, attraverso Ariosto, e Galilei, appunto, sino a Landolfi e Calvino. Non ultimi, gli scritti dello stesso Prete, incluso l’interessante inedito, un esercizio di descrizione tra fisica e immaginazione, attorno a quella particolare luce «cinerea» che illumina la Luna agli estremi della prima e ultima fase del suo ciclo, per effetto del riflesso della Terra.
"Corriere del Mezzogiorno di Bari" - 02/08/2009
I dialoghi di Prete sulla luna, di Giovanni Greco
La magia delle parole e il fascino della musica per celebrare “l’imperfezione della luna”, da sempre astro inspiratore di artisti, poeti e scrittori, nel 40° anniversario dell’allunaggio. Luogo prescelto per l’iniziativa in programma stasera alle 21, le rutilanti architetture del cortile nel castello di Copertino. Al centro della serata, scelta dalla Casa editrice Manni per i 25 anni dalla fondazione, ci sarà Antonio Prete, uno dei maggiori critici letterari italiani, salentino di nascita, che prenderà il pubblico per mano e lo guiderà in un lungo viaggio fatto di stupore e meraviglia, tra versi inediti dello stesso Prete, brani di Calvino e Leopardi, di Galileo e Magrelli, di Landolfi e Ariosto e con alcune sorprese che stupiranno gli spettatori. Nato a Copertino nel ’39, Prete è autore di saggi, narrazioni e poesie. Insegna Letterature comparate all’Università di Siena. Su Leopardi, di cui è tra i massimi conoscitori, ha scritto molti saggi, tra cui, Il pensiero poetante, Finitudine e Infinito, Il deserto e il fiore. Ha tradotto I fiori del male di Baudelaire. Tra gli ultimi libri, il saggio Trattato della lontananza (Bollati Boringhieri) e il racconto Un anno a Soyumba (Manni). Per Manni dirige la Collana Il Gallo Silvestre; un saggio sull’insegnamento della poesia nelle Università di Yves Bonnefoy; e le poesie di Edmond Jabès e Else Lasker-Schüler. Ad accrescere la suggestione della serata, ci sarà la chitarra del soletano Enrico Baldassarre, considerato dalla critica uno dei più interessanti talenti internazionali. La sua esperienza concertistica ha suscitato l’apprezzamento del pubblico e della critica specialistica.
"Gazzetta del Mezzogiorno di Lecce" – 03/08/2009