Argentina secondo al premio Bari

Sabato 23 Maggio 2009

Argentina secondo al premio Bari

Cosimo Argentina, con Maschio adulto solitario, è tra i cinque finalisti del Premio Bari.
Il romanzo sarà presentato al Fortino Sant'Antonio, sul lungomare Imperatore Augusto, mercoledì 15 aprile da Antonella Gaeta, Maria Di Mauro e Massimiliano D'Urso, alle ore 18.30.
Letture di Rocco Capri Chiumarulo e musica al violoncello di Anila Roshi.
Gli altri romanzi in concorso sono Il contagio di Walter Siti, Quanta stella c'è nel cielo di Edith Bruck, Due ragazze con gli occhi verdi di Giorgio Montefoschi e African inferno di Piersandro Pallavicini.
La giuria, presieduta da Walter Pedullà e composta da Raffaele Nigro, Lidia Ravera, Isabella Bossi Fedrigotti, Giuliano Soria, Vito Amoruso, Giuseppe Farese, Nicola Lagioia, Michele Mari, Loredana Lipperini, Ettore Catalano e Nicola Laforgia, ha selezionato le cinque opere tra 54 titoli, e adesso saranno 400 studenti a decretare il vincitore, che sarà premiato il 23 maggio a Bari.

Scelti i magnifici cinque, di Antonio Di Giacomo

Da un palcoscenico sotto le stelle, quello del parco di largo Due Giugno, a un teatro vero, il Piccinni. È qui che il 23 maggio, con due mesi di anticipo rispetto al tradizionale appuntamento di metà luglio, si terrà la cerimonia, come sempre a porte aperte, della dodicesima edizione del premio letterario Città di Bari - Costiera del Levante, intitolato com´è noto a Pinuccio Tatarella, il leader di An che volle istituire la kermesse poco prima della sua prematura scomparsa chiedendo aiuto allo scrittore Raffaele Nigro, da sempre deus ex machina del premio.

«Abbiamo ritenuto di dover raccogliere - spiega Nicola Laforgia, assessore comunale alle Culture - l´indicazione ricevuta negli ultimi anni, ovvero di anticipare l´evento al fine di coinvolgere al meglio le scuole e gli stessi studenti universitari. I giovani, insomma, cioè i reali destinatari e protagonisti del premio». Ieri pomeriggio, dunque, la designazione e l´annuncio della cinquina dei finalisti, individuati dalla giuria guidata da Walter Pedullà: Walter Siti con Il contagio (Mondadori), Cosimo Argentina per Maschio adulto solitario (dell´editore salentino Manni), Edith Bruck e Quanta stella c'è nel cielo (Garzanti), Giorgio Montefoschi con Due ragazze con gli occhi verdi (Rizzoli) e Piersandro Pallavicini per African inferno (Feltrinelli).

Le opere finaliste sono state selezionate tra una rosa di 54 titoli giunti alla giuria, che dopo l´individuazione della cinquina esaurisce, secondo tradizione, il suo ruolo. Sarà una rosa di 400 studenti a decretare il verdetto finale, scegliendo la sera del 23 maggio il supervincitore. «L´importante di questo premio letterario non è partecipare al gioco e - ha sottolineato il presidente Pedullà - vedere se la giuria è stata nel giusto oppure no, né sapere chi ha vinto, ma come vuole anche lo statuto, seminare e vedere poi la reazione dei giovani» La giuria ha inoltre assegnato ieri anche il premio per la saggistica, che quest´anno aveva per tema "Le prospettive di sviluppo nel nuovo secolo tra crisi economica e nuove politiche per l´ambiente", a Antonio Pascale, per il volume Scienza e sentimento (Einaudi), e per la sua attività di storico, letterato e uomo di cultura Predrag Matvejevic, intellettuale immerso nella cultura del Mediterraneo (a lui la palma di supervincitore "straniero"). «Con la scelta del premio speciale all´economista Antonio Pascale, e allo scrittore Predrag Matvejevic - chiarisce Pedullà - abbiamo voluto suggerire di verificare sempre le proprie posizioni, di assicurarsi personalmente di quanto si afferma, e non fermarsi solo ad una valutazione "politica" delle questioni, cioè accettare una soluzione solo perché la sostiene qualcuno a cui ci si può sentire più vicini».

In giuria, accanto a Pedullà, c´erano anche Raffaele Nigro, Lidia Ravera, Isabella Bossi Fedrigotti, Michele Mari, Vito Amoruso, Loredana Lipperini, Giuliano Soria, Nicola Lagioia, Giuseppe Farese ed Ettore Catalano. Ma pure lo stesso assessore Laforgia che, rispetto alla scelta dei titoli, parla di «libri spiazzanti, capaci di mettere in discussione quello che si usa chiamare senso comune. Libri duri non "concilianti", quanto mai opportuni per i giovani, cioè, non ci stancheremo mai di ripeterlo, i veri destinatari del premio».

 
“La Repubblica – Bari”, 25 febbraio 2009