L'immaginazione in difesa della letteratura
L'immaginazione in difesa della letteratura
Tra le numerose riviste di letteratura che si pubblicano nel nostro Paese, “l’immaginazione” è una delle poche che concede spazi interessanti alla poesia.
Da ventidue anni il periodico della casa editrice Manni, diretto da Anna Grazia D’Oria non fa mancare il suo apporto concreto in difesa della poesia. E’ appena arrivato il numero duecentodiciotto. Sul fascicolo, fresco di stampa, troviamo come sempre articoli e autori interessanti. Notevole la sezione altre letterature: con incursioni letterarie in Giappone, Messico, Slovacchia, sono proposte opere narrative e poetiche di autori rappresentativi di quelle parti di mondo sconosciute ai nostri ambienti letterari. Ad impreziosire questo numero c’è una bellissima sezione monografica su Pier Paolo Pasolini. Anna Grazia D'Oria intervista Nico Naldini, lo scrittore cugino e soprattutto amico del poeta friulano tragicamente scomparso."Va letto con ingenuità, -racconta Naldini- senza avere idee preconcette, o punti di vista che presuppongono già un giudizio in un senso o nell’altro". Naldini nell’intervista, oltre a consigliare una lettura costante del poeta Pasolini, rivela interessanti aneddoti che soltanto un testimone del suo calibro può conoscere.
Chiudono la sezione monografica gli Scatti per Pasolini del fotografo Mario Dondero insieme a una bellissima pagina dello scrittore stesso Sulla felicità. Si tratta di parole che Pasolini pronunciò a Lecce il 21 ottobre 1975, incontrando i ragazzi del liceo Classico Palmieri. "Non so che cosa sia la felicità; ma se è sorridere, cantare e inventare linguisticamente tutti i giorni una battuta, una spiritosaggine, una storia se la felicità è questa, allora erano molto più felici di oggi. Se la felicità non è questa, allora non parlo più".
La felicità è una condizione essenziale per accarezzare il cuore della verità, così ,nel congedarsi dai ragazzi che lo ascoltano affascinati, Pasolini li esorta con un insegnamento morale:"La verità va detta a qualunque costo, a qualunque costo io dico che il sorriso di un giovane di dieci anni fa era un riso di felicità, mentre oggi è un infelice nevrotico".
“L’immaginazione”, come altre riviste di nicchia, pur avendo un numero cospicuo di lettori e abbonati, continua ad avere poca visibilità in libreria. Anna Grazia D’Oria, nel numero di cui stiamo parlando, lancia un appello ai lettori per denunciare la scarsa attenzione che una tra le più importanti catene di librerie rivolge alla piccola editoria ed ai suoi prodotti. "Anche le librerie Feltrinelli, sigla gloriosa che accoglieva e si vantava di accogliere finanche piccoli fogli, ora li rifiuta. Lo spazio per le riviste è minimo, sono molti i direttori delle Feltrinelli che vietano l’ingresso a “l’immaginazione”. Allora siamo costretti a morire per decisione di mercato? L’appello ai lettori (tanti) che ricevono da anni “l’immaginazione”. Se queste pagine per voi hanno un piccolo senso, se provate u po’ di curiosità o interesse a sfogliarle, ci date una mano? Regalatevi o regalate un abbonamento, proponete l’immaginazione al vostro libraio di fiducia, dateci comunque un suggerimento, un aiuto per continuare”.
Allora mi rivolgo a tutti i lettori di questa rubrica, a tutti quelli che amano la buona poesia, che soltanto le riviste intelligenti sanno fiutare, e li invito a sottoscrivere un abbonamento a questa rivista (nove fascicoli l’anno € 25,00 sostenitore € 100,00 , estero € 50,00 c.c. postale n. 16805731 intestato a Piero Manni Lecce). Non possiamo permettere che gli spazi per la piccola e media editoria si restringano ulteriormente.
Nicola Vacca, "Il Secolo d'Italia", 21 marzo 2006