Luperini e i no degli editori

Sabato 5 Aprile 2008

Luperini e i no degli editori

Camilleri salva Luperini dai «no» degli editori, di Paolo di Stefano
 
Da una «confessione (privata)» di Romano Luperini, apparsa sul nuovo numero della rivista L’immaginazione, veniamo a sapere che lo stesso Luperini (studioso, tra l’atro, di Verga e di Montale) pubblicherà il suo secondo romanzo, L’età estrema, da Sellerio. Lo pubblicherà grazie all’intervento di Andrea Camilleri. Veniamo anche a sapere che il primo romanzo, I salici sono piante acquatiche, prima di approdare a Lecce dall’editore Manni subì diversi rifiuti: alla Einaudi l’aveva proposto Mario Lavagetto, alla Garzanti Michele Ranchetti, alla Donzelli Giulio Ferrosi. Il meglio del meglio che si possa immaginare. Eppure, niente da fare: per l’Einaudi – è l’ipotesi di Luperini – il libro avrebbe potuto far concorrenza all’autobiografia di Asor Rosa; Donzelli non aveva una collana adatta; per la Garzanti era «troppo complesso e stratificato»: meglio un piccolo editore. Gli stessi argomenti della Feltrinelli. Bompiani e Mondadori non risposero.
Eppure quel romanzo era molto meglio di decine di romanzi che sono usciti nel frattempo. Per capirlo, basta sfogliarne una pagina a caso. Per L’età estrema le cose minacciavano di mettersi anche peggio: qualcuno ha sentenziato che c’erano difetti nel plot e i personaggi erano «troppo poco delineati». Dopo tre anni, Luperini (che neanche un giovane esordiente…) l’ha umilmente riscritto e ridotto. A Camilleri è piaciuto. Ma l’esperienza è molto istruttiva persino per un professore di letteratura che naviga da decenni nell’editoria. Un tempo bastava avere un nome per essere almeno considerati. Oggi per essere presi sul serio ci vuole un plot, un’età inferiore ai trenta e soprattutto mai aver letto né Verga né Montale.
dal "Corriere della Sera" del 5 aprile 2008