Che dice la pioggerellina alla Irnerio Ubik

 domani
Venerdì 10 giugno - ore 18
Libreria Irnerio Ubik 
Via Irnerio 27 - Bologna

  Alberto Bertoni e Giancarlo Sissa presentano

Che dice la pioggerellina di marzo
Le poesie nei libri di scuola degli anni Cinquanta




L’albero cui tendevi la pargoletta manoEi della gondola, qual novitàIl morbo infuria, il pan ci mancaEran trecento eran giovani e fortiO Valentino vestito di nuovoPartì in guerra e mise l'elmoLa donzelletta vien dalla campagna... 

Intere generazioni formatesi negli anni Cinquanta conoscono ancora a memoria i versi imparati a scuola, che siano opere di autori celebri o filastrocche dei “poeti dei banchi”, i quali scrivevano appositamente e unicamente per i testi scolastici: Pezzani, Angiolo Silvio Novaro, Ada Negri, Zietta Liù, Lina Schwarz, ma anche Diego Valeri, Moretti, Pascoli, Leopardi, Carducci e perfino D’Annunzio, accanto ai “patrioti” Bosi, Mercantini, Fusinato, Giusti.
In questa antologia sono raccolte le poesie più diffuse sui libri delle scuole elementari e medie di quegli anni, che dimostrano la continuità culturale e pedagogica della Repubblica con il ventennio fascista.
L’esaltazione dei valori quali religione, patria, famiglia, conformismo, etica del lavoro, propria del fascismo, prosegue infatti nel dopoguerra, e il libro di testo si conferma uno strumento di costruzione del consenso come era avvenuto nel passato. 
Il volume ha una struttura per sezioni che riprende quella dei sussidiari dell’epoca, con i temi: Famiglia, Scuola, Affetti, Religione, Patria, Lavoro, Povertà e rassegnazione, Storia, Natura e Giocose.

 

Fatta salva l’ipotesi che quella letteratura non abbia guastato gli animi di un’intera generazione e non abbia fatto sopravvivere il consenso a una cultura retorica, guerresca e autoritaria, c’è da chiedersi cosa abbia trasmesso, che valori, che dubbi, che pensieri emergessero da quelle letture.
dall'introduzione di Piero Dorfles

 

ZIETTA LIÙ
Il bimbo va a scuola

Un bacio a mamma, uno a nonnetta, 
il bimbo allegro a scuola va, 
trotterellando in fretta, in fretta; 
quante cosine imparerà!
Il primo giorno i col puntino, 
un altro giorno o col pancione, 
un altro impara a col piedino, 
l’u viene appresso, nonno buffone!
Con l’occhialetto l’e birichina 
il bimbo bravo conoscerà; 
poi farà il nome della mammina 
e a far di conto imparerà...
Corri, omettino, il tempo vola, 
mamma ti guarda dalla finestra; 
pensa a una cosa che la consola:
ch’è un’altra mamma la tua maestra.

 

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