Erbani e Lala-Nichil

DA DOMANI IN LIBRERIA

Francesco Erbani

Dove ricomincia la città

L'Italia delle periferie

Reportage dai luoghi in cui si costruisce un Paese diverso

 

erbani dove

Cosa sono oggi le periferie delle città italiane? Cosa sono i quartieri che vivono una condizione periferica, a prescindere dalla lontananza dal centro? Le cronache restituiscono un’immagine univoca, fatta di disperazione, esclusione e criminalità, oppure di rivolte, quasi che queste siano le uniche occasioni in cui si squarcia il velo del degrado.

Francesco Erbani si mette in viaggio, da Nord a Sud, alla ricerca di ciò che rende le periferie anche un luogo in movimento, dove si sperimentano iniziative di riscatto: progetti associativi, di volontariato, innovazione culturale, lotta alla povertà educativa e poi di imprenditoria sociale, di recupero architettonico e urbanistico, emersi con più forza proprio durante l'emergenza sanitaria del Covid-19.

Erbani parte dalla storia delle periferie nel Novecento, fatta di lungimiranti progetti ad alta densità politica e intellettuale, talvolta conditi di utopismo, talvolta fallimentari; mette a fuoco il concetto stesso di periferia, evidenziandone le sfumature sia strutturali che sociali, economiche e psicologiche; e poi si mette in cammino: Corviale, Laurentino 38 e Tor Bella Monaca a Roma, San Berillo a Catania, Marghera a Venezia, Barriera a Torino, Scampia a Napoli.

Insegnanti, preti, esperienze di volontariato, imprese e cooperative, centri sociali, collaborazioni con le università... In questi luoghi solitamente presi ad emblema della sofferenza metropolitana emergono un attivismo, un'energia creativa, una capacità di intervento che ha molto da insegnare al resto del tessuto urbano.

Un’inchiesta giornalistica fatta in presa diretta tra i vicoli, i “casermoni” e le Vele, ma soprattutto accanto alle persone che ci vivono e ci lavorano.



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Pierpaolo Lala - Rocco Luigi Nichil

Invasione di campo

Il gioco del calcio nel linguaggio e nel racconto della politica


Prefazione di Marco Damilano

Postfazione di Filippo Ceccarelli

 

La lunga storia d’amore tra panchine a bordo campo e aule parlamentari nasce in Italia già tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, muove i primi passi negli anni del fascismo, inizia a correre durante la Prima Repubblica e va a segno con le vittorie sportive e politiche di Berlusconi, arrivando con forza immutata fino ai giorni nostri.

Era dunque inevitabile che la lingua della politica fosse contagiata da slogan e metafore provenienti dal mondo del pallone, sia nel gergo dei parlamentari che in quello giornalistico, nei discorsi ufficiali come sui manifesti elettorali.

Certo, i vari assist, pressing e zona Cesarini hanno avuto fortuna anche nella lingua comune; così il lessico immediatamente comprensibile e con il quale gli italiani hanno grande confidenza è stato scelto per rendere familiari alcuni volti, e alcune discese in campo. Il caso più celebre è sicuramente quello del Cavaliere, ma la connessione tra politica e calcio in Italia è antica, e non conosce cartellino rosso.

Gli autori, nello spassoso e al contempo scientifico percorso di analisi storica e linguistica, incontrano anche alcuni fuoriclasse: Dino Amenduni, Marcello Aprile, Stefano Bartezzaghi, Giovanni Boccia Artieri, Filippo Ceccarelli, Stefano Cristante, Riccardo Cucchi, Marco Damilano, Giorgio Lauro, Riccardo Luna, Wanda Marra, Francesco Nicodemo, Edoardo Novelli, Silverio Novelli, Alessandra Sardoni, Marino Sinibaldi, Antonio Sofi.

Il volume è completato da un glossario con vocaboli e modi di dire nati nel mondo del calcio e traslati nel dibattito politico.

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