Claudio Giovanardi
Mamma ricordi
Romanzo
In un colloquio ininterrotto con la madre, e anche con il padre, con lo zio visionario, con il nonno poeta, con i primi amori (la bambina del tennis, la ragazza dai capelli rossi), il protagonista ripercorre la propria infanzia e giovinezza con un continuo andirivieni emotivo da oggi a ieri e ritorno.
C’è la zona della memoria, c’è un tuffo nella storia lontana, c’è soprattutto un viaggio negli affetti antichi, nelle emozioni più intime.
Mamma ricordi è scritto come una partitura musicale, è un flusso del pensiero e del ricordo che vive di ritmo e lirica armonia.
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William H. Hodgson
Carnacki. L’indagatore dell’occulto
a cura di Gabriele Scalessa
Fra camere stregate e manieri infestati da spettri, dove si odono sibili sinistri e presenze d’oltretomba, Thomas Carnacki conduce le sue indagini al confine fra l’étrange e il merveilleux. Senza mai tralasciare un approccio razionale ai casi che gli vengono affidati, e senza celare le proprie paure, Carnacki si avvale di strumenti stravaganti come il pentacolo elettrico o le formule arcane del Rituale Saamaa. Ed è, ogni volta, in grado di sciogliere il mistero, liberando antiche dimore da infestazioni e uomini terrorizzati da possessioni animalesche, oppure, più semplicemente, svelando astuti inganni orditi da bibliofili cleptomani o spasimanti delusi.
Dotato di un intuito alla Sherlock Holmes (con cui è letterariamente imparentato), Thomas Carnacki appartiene alla schiera di ghost hunters e occult detectives nati in area anglofona tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, prosecuzione romanzesca delle mode spiritistiche fin de siècle.
Nove racconti in cui l’indagatore dell’occulto, conversatore instancabile, raccoglie nello studio del quartiere londinese di Chelsea i quattro soliti amici, per narrare dopo cena, tra una boccata di pipa e l’altra, le sue appassionanti avventure.
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Michele Gambino
Andreotti Il Papa nero
Antibiografia del divo Giulio
La migliore biografia sul più importante,
noto e chiacchierato uomo politico d'Italia.
"Il Venerdì di Repubblica"
Giulio Andreotti, detto anche il divo Giulio, Belzebù, il Papa nero, è il personaggio più longevo della storia italiana e al tempo stesso il più controverso. L’unico politico di statura nazionale di cui sono stati accertati i rapporti con la mafia almeno fino al 1980, ma anche l’amico sincero di molti pontefici e il generoso dispensatore di oboli agli orfani e alle vedove. Ascetico nei comportamenti ma capace di accumulare enormi quantità di fondi occulti per mantenere il potere. Nemico storico della sinistra, ma anche primo fautore di un governo appoggiato dai comunisti.
Da Sindona a Moro, da Pecorelli a Dalla Chiesa, dai militari golpisti a Licio Gelli, dai palazzinari romani ai mafiosi siciliani, l’intera vita di Andreotti è costellata di delitti, di misteri, di nemici per bene e di amici impresentabili. Per decenni i vignettisti hanno lavorato intorno alla sua inconfondibile sagoma, la sua vita è stata costantemente illuminata dai riflettori, i suoi motti appartengono al lessico corrente degli italiani, eppure non è esistito nel Paese un altro uomo così insondabile e irrimediabilmente distante dai suoi simili.
Dal secondo dopoguerra all’era Berlusconi, Gambino traccia un profilo del personaggio in larga parte inedito, ricostruendone, oltre alle vicende giudiziarie e storiche, la psicologia, la religiosità, i sentimenti e le pulsioni celate dietro la maschera di cera.
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