novità maggio 2012

Dal 10 al 14 maggio siamo al Salone del Libro di Torino, Padiglione 2, Stand M110-N109.

In vetrina

David Graeber
La rivoluzione che viene
Come ripartire dopo la fine del capitalismo
Il capitalismo è oramai al tramonto. Entro un paio di generazioni non esisterà più, perché è impossibile mantenere un ritmo di crescita infinito su un pianeta dalle risorse finite.
Eppure, di fronte a questo scenario, la reazione istintiva è di aggrapparsi a ciò che esiste perché non si riesce a concepire un’alternativa che non sia ancora più oppressiva e distruttiva.
Ma è l’immaginazione politica ad aver raggiunto un vicolo cieco, oppure è il capitalismo stesso a sistematizzare la depressione, a toglierci scientemente la capacità di pensare un altro futuro?
Secondo Graeber, è proprio il potere economico e politico a indurci a credere che non vi siano soluzioni differenti da esso. È un sistema pronto perfino ad autodistruggersi, piuttosto che tentare strade diverse.
Graeber sonda molti terreni: la politica, l’economia, la violenza, i movimenti di protesta, l’alienazione e la creatività, alla ricerca di tracce di speranza nei luoghi più inattesi.
E dimostra che ripartire non è così impossibile come sembra, che alcune pratiche comuniste, e anarchiche, sono già insite nell’uomo, nella società.
Si può solo ricominciare: creare un nuovo linguaggio, un nuovo sentire comune, una strategia di sviluppo sostenibile, un’altra solidarietà.
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Marosia Castaldi
La fame delle donne
Romanzo
Rosa è una donna tormentata alla ricerca di sé.
Se mai è possibile scoprirsi, pacificarsi, ella trova la propria identità nella cultura millenaria della cucina appresa dalla madre.
E ritrova se stessa nella figlia che la sfugge e di lei è gelosa.
E anche nella passione verso altre donne: la vicina Tina col suo aspirapolvere infernale, Caterina geisha golosa e viziata, Edda austera, che viene dal Sud e le sue forme sono guglie.
In un ristorante da grande abbuffata della bassa Padania, le ricette napoletane di Rosa profumano di erotismo e lussuria e gli squisiti cibi, godimento e ossessione, sublimano l’amore celebrandolo come cerimonia sacra.
In un vorticoso flusso del pensiero che scorre e non s’acquieta, questa storia è il libro della vita, architettura del dolore cui fa sempre pendant un’architettura del piacere.
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In anteprima al Salone

Come si fa
Tecniche e prospettive di rivoluzione
A cura di Franco Berardi Bifo e Valerio Monteventi
I movimenti di protesta si stanno diffondendo in tutto il mondo. Ma le battaglie di opposizione al sistema sembrano non aver ancora trovato gli strumenti per un’azione efficace.
Alcune proposte arrivano da questo volume che analizza teorie e metodi alla base delle rivolte del ventesimo secolo: lo sciopero e il sabotaggio, il guevarismo, la resistenza e la guerriglia, il boicottaggio e le pratiche dell’obiettivo, la non violenza, il media-attivismo e l’info-hacking, il subvertizing e le occupazioni, fino alla creazione di reti di solidarietà e al suicidio.
Obiettivo finale: capire il passato per proporre una forma nuova e adeguata della rivoluzione oggi.

Altre novità
 
Michele Tortorici
Viaggio all’osteria della terra
Poesia
Il lettore si trova di fronte al dipanarsi di una tentazione metanarrativa continuamente respinta, ai confini dell’ombra di un “romanzo in versi” che recalcitra a farsi addomesticare.
Con il paesaggio e soprattutto con gli alberi l’autore sembra intrattenere un rapporto non soltanto visivo o tattile, ma talora di quasi immedesimazione: nel senso che tutti i viventi, animali e vegetali, si alimentano all’osteria della terra.
Storia e cultura sono molto presenti in questo libro. La dimensione comunque dominante è il mare. Tortorici non cessa un attimo di cantarne l’elegia e il mistero.
Un dolce rovello mette in moto la fantasia e l’onda dei ricordi. Costruisce un ordine nel caos dell’esistenza, coi suoi profitti e le sue perdite, con una quieta inquietudine.
   Mario Lunetta
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Presentazione al Salone sabato 12 alle ore 14 in sala Avorio con Giorgio Barberi Squarotti e Cinzia Burzio

Tommaso Di Francesco
Via Latina
Camminamento

Poesia

Sul ritmo del passo che cammina si dispone il poemetto Via Latina, che non a caso si qualifica come Camminamento: percorso scandito in tante stazioni, stanze o lasse che si articolano nella mente e da lì passano alla voce e alla scrittura.
In questo procedere per lasse/stazioni l’autore si affaccia su tracce della storia presente, avverte echi degli eventi contemporanei, anche se fisicamente lontani, insegue il malessere, la rabbia, la delusione del reale, il lacerato orizzonte politico e sociale, gli scatti e le sconfitte, gli orrori che hanno scandito i nostri anni.

    Giulio Ferroni
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