Pasquale Voza presenta Pasolini e la dittatura del presente alla Laterza

Martedi' 17 gennaio - ore 18
Libreria Laterza - Bari

Pasquale Voza
Pasolini e la dittatura del presente

con David Grieco e Giuseppe Bonifacino

 

L’inedito totalitarismo del nuovo Potere dei consumi, su cui Pasolini, dalla fine degli anni Sessanta, richiamava disperatamente l’attenzione (in forme immediate o mediate, dai testi giornalistici e saggistici a quelli letterari, poetici, teatrali e cinematografici), presentava notevoli punti di contatto con la legge del godimento (come sfruttamento compulsivo-consumistico del desiderio), creata dal “discorso del capitalista” di cui ha parlato Lacan.
Senonché in Pasolini, in connessione con ciò, prendeva sempre più corpo una spasmodica tensione unipolare, quella che egli chiamava del “rifiuto”, dell’“urlo” (“assoluto” e “totale”, non assimilabile alle forme date di lotta e di contestazione).
Nasceva di qui quel “furore antropologico” – segnalato da Michel David e che si potrebbe definire più propriamente un furore biopolitico – circolante pervasivamente nelle fibre più intime di tutta l’ultima scrittura pasoliniana, volto drammaticamente ad interrogare il nesso corpo-potere. Tale furore, nella sua formidabile inattualità, può parlarci ancora oggi, all’interno del compimento estremo dell’individualismo e del dispiegarsi diffuso della “razionalità neo-liberista”.


Pasquale Voza è professore emerito di Letteratura italiana all'Università di Bari, presidente onorario del Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani, membro del comitato scientifico della rivista internazionale "Studi pasoliniani" e della rivista "Historia Magistra". Oltre che dell'opera di Pasolini (tra i vari studi La meta-scrittura dell'ultimo Pasolini, Liguori 2011) si è occupato, tra l'altro, di teoria e critica letteraria nell'età romantico-risorgimentale (Mazzini, Cattaneo, Tenca), di Tozzi, di Moravia, della letteratura meridionalistica (soprattutto Tommaso Fiore e Carlo Levi), del dibattito teorico-letterario contemporaneo, dell'opera di Gramsci (è curatore, insieme con Guido Liguori, del Dizionario gramsciano 1926-1937, Carocci 2009).

 

 
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