Più Libri Più Liberi e novità

Da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre siamo a Roma a Più Libri Più Liberi allo stand E12.

Le nostre presentazioni
Sabato h 17 - Sala Turchese
Marco Debenedetti, Notizie dall'isola di Eufrosine
Con l'autore intervengono Valeria Della Valle e Tobia Zevi
Lunedì h 13 - Sala Rubino
Lidia MenapaceIo, partigiana. La mia Resistenza
Con l'autrice ci sarà Carlo D'Amicis
 

Le novità

Valerio Magrelli
La lingua restaurata e una polemica
Otto sonetti a Londra

Ibridazione, incrocio di generi e la più ampia, sperimentale libertà espressiva sono i caratteri essenziali di quello che potrebbe definirsi un “libro-ornitorinco”, usando un termine coniato dal musicista Carlo Boccadoro per la terza raccolta poetica di Valerio Magrelli.
L’occasione è l’impatto con dodici luoghi esplorati in un breve soggiorno londinese, cui segue un’accesa discussione politica (sotto forma di dialogo tra le figure immaginarie di Machiavelli e del Tenerissimo) sulle magnifiche sorti italiane, dalla disoccupazione giovanile alla fuga dei cervelli.
Dopo le invettive, una scommessa: raccontare la storia sentimentale di un restauro, per l’esattezza quello di un dipinto del Settecento, visto attraverso le mail della sorella dell’autore, restauratrice, e di uno storico dell’arte, chiamati a illustrare il processo tecnico cui sottoporre la tela. Il tutto grazie a otto sonetti di Magrelli, quattro dei quali composti in inglese.
Una piccola traduzione da Adam Elgar chiude questo volume di essenze e sostanze solo in apparenza diverse.
Trotula de’ Ruggiero
L’armonia delle donne
Trattato medievale di cosmesi con consigli pratici sul trucco e la cura del corpo

Interventi di Eva Cantarella e Andrea Vitali

De ornatu mulierum, qui tradotto e presentato con testo a fronte, è il primo manuale di cosmesi del mondo occidentale. A scriverlo è Trotula de’ Ruggiero, allieva e poi magistra, nel secolo XI, presso la Scuola Medica Salernitana, autrice anche del De passionibus mulierum in, ante et post partum, trattato di ostetricia e ginecologia che ebbe grande autorità e fortuna per tutto il Medioevo.
In L’armonia delle donne Trotula dà indicazioni su come conservare e migliorare la bellezza femminile attraverso la preparazione di creme e infusi naturali.
Oltre ad insegnamenti sul trucco, suggerisce come eliminare le rughe, il gonfiore dal volto, le borse sotto gli occhi, i peli superflui, come donare candore alla pelle, nascondere lentiggini e impurità, lavare i denti ed eliminare l’alitosi, e ancora tingere i capelli, curare screpolature di labbra e gengive, e anche “ut virgo putetur que corrupta fuit”, ossia come, con le erbe, riacquistare la verginità.
La cura estetica non rappresenta un aspetto frivolo, anzi: la bellezza di una donna ha a che fare con la filosofia della natura cui si ispira l’arte medica del tempo, ed è il segno di un corpo sano in armonia con l’universo.
In Appendice le piante officinali citate da Trotula: ancora oggi si trovano nelle campagne e in erboristeria.
Cosimo Argentina
L’umano sistema fognario
Romanzo

Emiliano Maresca lavora come un mulo in un capannone industriale, ama segretamente una ragazza di nome Anansa e conserva il cadavere della madre nel frigorifero di casa.
Ascolta musica heavy metal, ha appeso sopra al letto un poster di Hitler, ha i brufoli, gli occhiali a culo di bottiglia, i capelli grassi e un paio di amici.
Quando scopre di avere un padre e due sorelle, che mai ha conosciuto e che non sanno della sua esistenza, la dinamite che ha dentro deflagra con imprevedibile ferocia.
In un percorso di grottesca crescita autodistruttiva, in un eroicomico apprendistato alla vita, Emiliano rotola giù, con cieca ostinazione, nella degradata quotidianità di una Taranto disfatta
Cosimo Argentina, con un alto tasso di ironia, rovescia in immagini esilaranti un romanzo crudele, e ci racconta l’umano sistema così simile a una fogna smaltata.    
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Marco Debenedetti
Notizie dall’isola di Eufrosine
Romanzo

L’isola di Eufrosine è immersa in una quiete e in un’armonia eccezionali: salda nelle istituzioni, prospera nell’economia, con un alto tasso di felicità e benessere degli abitanti.
Ma in una tiepida mattina di ottobre approda sulle sue coste Timoteo Crisostomo, una sorta di Messia venuto da lontano che parla di religione e di Dio, impartisce precetti morali e dogmi teologici, e la sua predicazione trova un’eco segreta nel cuore degli eufrosinoti.
Inspiegabilmente, improvvisamente, la perfetta struttura sociale del Paese vacilla. Lo Straniero semina il germe dell’invidia e del sospetto, sobilla il popolo, lo porta ad una rivolta che rovescia il governo e si conclude con la distruzione dell’isola.
Un narratore onnisciente racconta minuziosamente la storia di questo luogo mitico con un linguaggio raffinato e coinvolgente che mima anche la cronaca e il reportage. È un romanzo allegorico avvincente ed elegante, ricco di allusioni alle vicende italiane, viste con sguardo ironico e disilluso. È una riflessione sul potere, sulla natura degli esseri umani, che parte dall’Utopia e arriva al Disincanto.
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Antonio Prete
L’ospitalità della lingua
Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé, Valéry, Rilke, Celan, Machado, Bonnefoy e altri
Traduzioni con testo a fronte
 
Tradurre è accogliere un ospite nella casa della propria lingua, ed è anche preservare, e talvolta ravvivare, timbri, forme, modi espressivi e ritmi del poeta che si traduce. Una sfida e un azzardo, e allo stesso tempo esercizio, dolce e arduo, di poesia.
Antonio Prete porta nella sua lingua alcuni celebri poeti con i quali si è intrattenuto in un dialogo assiduo e qualche volta quotidiano. Con testo originale a fronte sono raccolte traduzioni di Labé, Ronsard, Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé, Verlaine, Dickinson, Valéry, Rilke, Celan, Pessoa, Machado, Neruda, Alberti, Jouve, Char, Jabès, Valente, Bonnefoy. Sono infine resi in versi italiani cinque canti d’amore della tradizione salentina in grìco.
Questa nuova edizione, rispetto alla precedente del 1996, raccoglie nuovi testi e nuovi autori, e rinnova alcune traduzioni. Poiché tradurre è essere in cammino verso un’impossibile traduzione perfetta.
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Andrea Tarabbia
La buona morte
Viaggio nell’eutanasia in Italia


In occasione del dibattito sul caso Englaro, nel 2008, alcuni intellettuali stendono il proprio testamento biologico. “Io ho trent’anni e ho paura della morte. Ho paura della malattia, della non autosufficienza, della sporcizia”, scrive Andrea Tarabbia nel proprio.
E racconta, in questo libro, della vita di suo nonno dopo un ictus; dell’incontro con il presidente di Exit, che aiuta gli italiani che fanno richiesta di morte volontaria assistita in Svizzera; parla con Mina Welby di eutanasia clandestina e di leggi, e con padre ***, favorevole alla “buona morte”, del potere ecclesiale. Accompagnano questo viaggio i libri e gli autori che hanno scavato nel rapporto che c’è tra la letteratura e la fine della vita.
Chiesa, morte, tecnica, libertà, dolore, medicina, autodeterminazione (del malato), identità, diritto di proprietà del proprio corpo, infine giustificazione: sono i poli attorno cui ruota questo reportage narrativo, delicato eppure intransigente, su uno dei temi più scottanti e attuali del nostro Paese.