domani
Giovedì 6 aprile - ore 17
Salone Borromini - Biblioteca Vallicelliana
Piazza della Chiesa Nuova 18 - Roma
Michele Tortorici
Il cuore in tasca
con Valerio Marucci
Letture dell’autore e di Paola Nanni
La poesia, «durante lo scorrere / ordinario del tempo», aiuta a vivere, soprattutto quando certi minuti che «devono credersi importanti» «vi arrivano / addosso con brutalità, a passi pesanti, e vi aggrediscono».
Nella Prefazione Francesco Muzzioli scrive di versi ironici e discorsivi, con parole che sono cose e però dicono altro. Annota che non c'è nulla di ermetico o di sottilmente evocativo in questa poesia che, nell'ampio tratto di un verso preferibilmente lungo, mostra affabilità verso il lettore. È un volare basso. Parte sì dalle cose, ma per distorcere la loro quieta e normale apparenza, per leggerle da una posizione critica, vale a dire vedendole non come “dati”, ma come punti nodali: nodi che, dice il poeta, «alla mia mente piace sciogliere. Per ogni nodo che riesco a sciogliere / mi sento più libero».
Michele Tortorici, originario dell’isola di Favignana, è nato a Trapani nel 1947, vive a Velletri. È stato insegnante e dirigente scolastico. Studioso di storia della letteratura italiana, si è occupato anche di logica ipertestuale applicata ai testi letterari e di media digitali.
Il suo primo libro di poesia è La mente irretita, Manni 2008, tradotto in Francia (La pensée prise au piège, Vagabonde 2010). Successivamente ha pubblicato I segnalibri di Berlino (Campanotto 2009), Versi inutili e altre inutilità (Edicit 2010), Viaggio all'osteria della terra (Manni 2012). Nel 2013, ancora con Manni, è uscito il romanzo breve Due perfetti sconosciuti, anch’esso tradotto in Francia (Deux parfaits inconnus, Éditions Chemin de ronde, 2014). Nel 2016 ha raccolto gli studi letterari più recenti in La musica delle parole. Come leggere il testo poetico. E altri saggi (Anicia).