L'Agenda sui vecchi vagoni, di Dario Quarta
Un anno di storie e visioni su Salentu 2006, seconda edizione dell’agenda di Manni Editori. Destinata a diventare una sorta di taccuino da viaggio, l’iniziativa editoriale è stata presentata ieri nel Museo Ferroviario di Lecce, a bordo di una littorina a vapore dei primi del ’900, accanto ad un paio di vecchi vagoni delle Ferrovie Sud Est degli anni ’50, e tra vecchi palette e un berretto di capostazione, indossato a turno dagli autori mentre leggevano l’incipit del proprio racconto.
Sala conferenze simbolica, quella del Museo Ferroviario (gestito dall’associazione Dopolavoro Ferroviario, presieduta da Fabio Vergari), scelta per la sua valenza e per la sua paradossale condizione di "provvisorietà".
Le 240 pagine dell’agenda si ripropongono rinnovate graficamente e "sostanzialmente" (in copertina c’è sempre il geco con in bocca il logo della casa editrice), ed è decisamene orientata "ad una più larga distribuzione", come ha spiegato Grazia Manni.
Un cambiamento sostanziale anche nei contenuti e nei "mesi" in pagina, molto spazio bianco per appunti e, soprattutto, ben dodici racconti originali. Uno per mese di autori provenienti dalle tre province, Lecce Brindisi e Taranto, "che raccontano un Salento e la sua contemporaneità –hanno detto Giancarlo Greco e Agnese Manni le sue risorse ma anche le problematiche, Salento che non è esclusivamente sule, mare e ientu". A bordo anche alcuni degli autori dei racconti: Elisabetta Liguori (Family box), Renata Asquer / Mimosa Bundo (Frontiera), Francesco Lanzo (Giri d’affari), Azzura De Razza, (Settantatrezeroquarantotto), Marta Ampolo (Ciò che è nascosto… ciò che è visibile), Maddalena Mangiò (Andrò a Kalìmera), Antonio Errico (Disse neve); che con Elio Paoloni (Ville forestiere), Ippolito Chiarello (Il mondo per un bambino), Cosimo Argentina (Ai due laghi), Rosalba Conserva (I forestieri) e Antonio Prete (La processione).