L'agendina Manni 2006? Proprio bella! Storia di istinto e passione, di Gabriele De Blasi
Proprio bella l’agendina di Manni del 2006 (Salentu 2006, Manni Editori, 10 €). Bella, ancora più particolare ed originale (siamo alla seconda edizione), persino più resistente, con la sua copertina cartonata di rosso. E – sembra di capire– si saranno divertiti non poco, in sede di redazione, i due curatori, Agnese Manni e Giancarlo Greco, depositari del maggior patrimonio di fantasia ed inventiva nella casa editrice di S. Cesario (almeno, secondo la confessione di Grazia Manni, “sorella maggiore”). Per esempio, nello stilare la “lista degli invitati”, ovvero i dodici autori (mica tutti “scrittori”!...) a cui affidare i contributi “spalmati” tra le pagine del diario. Un bel crogiuolo di stili, impressioni e sentimenti, selezionati col “cuore”: da Elisabetta Liguori a Ippolito Chiarello, da Francesco Lanzo a Cosimo Argentina, e poi Marta Ampolo, Antonio Prete, Elio Paoloni, il tandem Renata Asquer-Mimosa Bundo, Azzurra De Razza, Rosalba Conserva, Maddalena Mongiò e Antonio Errico. Scelti con il “cuore”, come detto, cercandoli uno ad uno, vincendo anche qualche “resistenza”, facendosi guidare dall’istinto e dalla passione: chi è stato scelto perché antico collaboratore della Manni, chi per la sua esperienza, chi per l’inesperienza, o anche chi, semplicemente, “perché è bello!”... Alla fine ne esce un agile, comodo e denso diario giornaliero, in cui trovano spazio (perché no?) anche due sponsor, con qualcun altro “prenotato” per l’edizione del prossimo anno. L’agendina Salentu 2006 è stata presentata nei giorni scorsi presso i locali –piccoli, ma accoglienti– della Libreria Icaro di Lecce: presenti curatori ed alcuni dei “redattori”, che hanno dato vita ad un dialogo informale ed accattivante con il pubblico e i giornalisti; il tutto, per scoprire genesi e curiosità di un “prodotto editoriale” del tutto originale, che, a questo punto, non potrà non correre il "rischio" di divenire una sorta di must salentino, strenna natalizia e non, comoda per coloro che rivendicano identità anche attraverso l’agenda, utile per chi della nostra terra vorrà conoscere anche aspetti piuttosto particolari. Non (solo) un libro, dunque, nemmeno una semplice agenda: piuttosto uno strumento da scrivere e da leggere, che in dodici hanno già “personalizzato”, nell’attesa, però, che molti altri possano fare... la loro parte!... Un “oggetto” che chiede, a sua volta, di essere “vissuto” e non semplicemente usato...