Dodici storie lunghe un anno
Dodici storie, a scandire lo scorrere dei giorni, ad accompagnare il lento scivolare di un anno. Dodici autori a tracciare un cammino, leggero, attraverso i giorni, guidato dalle parole. Dodici racconti, che parlano del Salento, lo descrivono, da punti di vista differenti, a volte lontani, ma che si ricongiungono, delineando un unico prospetto. Quello di una terra, amata e sofferta vissuta.
L’agenda Salentu 2006, edita da Manni, prosegue così un percorso iniziato lo scorso anno, spostando l’obiettivo dal passato al presente. Non più citazioni tutte “Salentu, lu sule, lu mare e lu ientu”, ma racconti inediti affidati a giovani, affermati ed emergenti scrittori che il Salento ce l’hanno nel cuore. Un’occasione, insomma, per guardare ad una terra tutta da raccontare, dove i classici del passato non oscurano i tentativi di rappresentare oggi un territorio che cambia e che cresce, con tutte le contraddizioni del presente.
Così, in questa edizione, si trovano l’attaccamento alle radici di Antonio Prete, lo sguardo poetico di Antonio Errico e quello visionario di Marta Ampolo. La delicata e simpatica storia di vita quotidiana tutta leccese di Elisabetta Liguori, il racconto di confine di Maddalena Mangiò, che punta il dito sul dramma del lavoro. Ci sono le denunce dell’abusivismo edilizio di Elio Paoloni, c’è il mare di cui parla Cosimo Argentina, assalito dai vitelloni felliniani, e c’è l’accoglienza ed ospitalità della nostra gente, come nelle parole di Rosalba Conserva. E ancora i “Marcovaldo salentino” di Ippolito Chiarello, il dramma dei clandestini visto da Renata Asquer, un’improbabile Nardò secondo la dissacrante Azzurra De Razza, Lecce metropolitana di Francesco Lanzo.
Dodici storie, a fare compagnia, a ricordare, a mettere in evidenza problemi, a cullare a volte, scritte di domenica, per regalare un momento, fra i mille impegni di un nuovo anno.