Alberto Sebastiani, Le parole in pugno

01-05-2009

Un viaggio semantico in Italia, di Michele Barbolini

Da anni Alberto Sebastiani dedica i propri corsi all’Università di Bologna al vasto -e spesso poco indagato- panorama degli immaginari e delle culture giovanili del nostro Paese, concentrandosi in particolare nell’arco temporale che dal secondo dopoguerra arriva ai giorni nostri. Scelta non casuale quella di Sebastiani, che nel suo saggio ci mostra come “i giovani”, come categoria sociale non sono sempre esistiti. Concepiti per decenni come semplici “embrioni di adulto” i giovani nel dopoguerra iniziano a divenire corpo sociale attivo, hanno tempo libero e qualche soldo da spendere, prendono parola e reclamano spazi. Con la lente poco frequentata dell’approccio linguistico, analizzando senza gerarchie documenti letterari come cinematografici, canzoni e tormentoni televisivi, l’autore riscrive un pezzo di storia del nostro Paese da una prospettiva inedita. Come agisce nell’immaginario giovanile la comparsa dei flipper e dei juke-box? Come arrivano in Italia i jeans e i teddy boys? Ma soprattutto come reagiscono il potere, le istituzioni e il mondo intellettuale? Attraverso luoghi comuni e fenomeni di massa Sebastiani fa emergere una storia sommersa che ha come fulcro gli anni Settanta, un decennio quanto mai controverso e spesso oggetto di una vera e propria rimozione storiografica e politica. Rompendo etichette tombali come “anni di piombo” Sebastiani cerca di ricostruire nell’ultimo capitolo del suo saggio (Ascesa e caduta del “pugno chiuso” e del “noi”) il difficile passaggio dal ’68 al ’77, senza cadere in facili dicotomie ma scavando nella lingua e nei fenomeni culturali del tempo per restituirci una prospettiva storica che non vuole essere esaustiva, ma riaprire un campo d’indagine da troppo tempo abbandonato.
Forte di una ventennale esperienza giornalistica Sebastiani adotta uno stile non accademico ma piuttosto narrativo, riuscendo nell’intento di creare un testo non per specialisti, ma a disposizione di tutti quei lettori che vogliono intraprendere un viaggio semantico nella storia recente del nostro Paese.