Davanti alla porta della Biblioteca Rispoli, leggiamo il programma della serata, quando apre la porta una donna che chiede subito se siamo lì per la presentazione del libro. Al nostro si, lei, con fare gentile e un sorriso molto dolce si presenta "Sono Angela Scarparo".
L’autrice del libro che poco dopo sarebbe stato presentato l’incontro è una donna che mette subito le persone a proprio agio.
Angela, attiva da sempre politicamente e socialmente, sostenitrice di cause a favore dei più deboli, ieri sera ha raccontato, insieme a Fulvio Abbate, Adele Cambria e Paolo Ferrrero, il suo ultimo lavoro dal titolo L'arte di comandare gli uomini.
Il romanzo, edito da Manni Editori, parla di una donna di trent’anni, Elisa, dal carattere non facile e senza ambizioni. Il suo mondo si limita a stare con qualcuno che possa mantenerla economicamente. Una donna arida, che non dà niente di sé, ma vuole solo prendere; non lotta per amore, ma si trova di fronte a due tipi di uomo molto diversi: da una parte l’uomo che le dà la sicurezza economica, dall’altra un ladro che programma un furto. Cerca rifugio nella famiglia, fatta di altre donne come lei, che sono lì a patire l’immaturità degli uomini ma anche la propria.
Nel momento in cui inizia la presentazione del libro, Angela Scarparo fa il suo ingresso vestita in maniera provocatoria, con abiti che lei stessa ha preso in Palestina, il volto coperto; significativo ai fini della spiegazione del libro.
I suoi amici e il suo compagno, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, la presentano parlando dei suoi pensieri, di alcune sue tappe di vita importanti, del suo carattere molto agguerrito e determinato, di donna del sud con in testa ben chiari i principi dell’emancipazione delle donne, per questo forse accusata di essere una fanatica femminista.
“Non sono capace di ribellarmi, scusami”, citando una frase del romanzo, Adele Cambria introduce il nodo centrale del romanzo, su cui si svolge quasi tutto il dibattito: la libertà della donna, o meglio della donna che faceva parte di una generazione in cui bisognava staccarsi dai modelli delle proprie madri, e inventarne uno alternativo da seguire, crearsi cioè, una propria realtà femminile. Un romanzo generazionale, come hanno affermato Ferrero e Cambria, in cui Angela Scarparo si ispira alle donne della sua età, che non hanno trasgredito la quotidianità, bensì l’hanno vista come unica dimensione. Secondo Cambria, accettare questo modello di vita, comportava un’esistenza in perenne contraddizione.
Una donna scema è sempre il frutto di un cattivo poeta e di altre donne sceme. Sullo sfondo della storia di Elisa c’è problema dei soldi, pudicamente nascosto. Cambria cita a questo riguardo punto Simone de Beauvoir: “la donna adulta deve essere indipendente ogni giorno della sua vita”.
“Geniale -dice Paolo Ferrero- è il titolo del libro, che contrario ai contenuti, forvia completamente l’immaginario del pubblico, ed è frutto delle molteplici letture dell’autrice”.
La stessa Scarparo parlerà in seguito del titolo alla rovescia di un’opera di Zola, La gioia di ridere, da cui lei ha tratto l’ispirazione per il suo romanzo.
Da questo interessante incontro con Angela Scarparo è venuta fuori la contrapposizione tra la personalità della scrittrice ed Elisa, protagonista del suo ultimo lavoro, soprattutto quanto sia importante vedere l’evoluzione di Angela e l’immobilità di donne che come Elisa non sono mai state indipendenti.