Mamma li turchi! Niente paura, sono poeti, di Nicola Vacca
Un nuovo libro, Antologia della poesia turca contemporanea (a cura di Necdet Adabag, Manni editori, pp. 149, euro 13), presenta per la prima volta nella nostra lingua quarantotto autori importanti che hanno fatto la storia della letteratura in versi di questo Paese. Il volume è una documentata storia della poesia turca raccontata attraverso il profilo e le opere dei poeti accuratamente scelti. Mancava uno studio documentato sulla ricchezza della poesia turca. Questo libro colma una lacuna editoriale, con il merito di aprire una finestra sulle letterature del mondo poco conosciute ai nostri contesti culturali.
Sfogliando le pagine di questo lavoro prezioso la poesia turca non avrà più segreti, e rimarremo sorpresi della ricchezza interiore di questo affascinante mondo lirico. Emerge, infatti, un’idea forte, unitaria, di una letteratura in versi che parte da un’intimità diffusa per approdare alle istanze sociali, ai problemi più generali dell’uomo e del mondo.
Nell’ampio studio introduttivo, che precede la scelta degli autori e dei loro testi, il curatore analizza il profilo generale della poesia turca. Adabag traccia le tappe fondamentali della storia della poesia turca dalle origini ad oggi. È trattata ampiamente la poesia turca prima dell’Islam, quando non era stata inventata la scrittura, e questa si tramandava oralmente. Non mancano poi cenni approfonditi alla poesia turca sviluppata sotto l’influsso della civiltà islamica, periodo che va dall’XI secolo alla metà del XIX. Questa è la fase più lunga della letteratura turca che coincide con la vittoria degli Arabi musulmani contro i Cinesi che volevano conquistare il Turchestan.
Ampio spazio è dedicato quindi alla poesia ottomana sviluppatasi sotto l’influsso della civiltà occidentale: questo periodo, iniziato all’incirca nel 1860, dura fino ai nostri giorni.
L’Impero Ottomano, per frenare il proprio arretramento nei confronti degli Stati europei, ha deciso di servirsi della cultura e delle civiltà europee. E la poesia, in prima persona, risente direttamente dell’influenza culturale del mondo occidentale. Basta leggere i quarantotto poeti di questa antologia per comprendere il percorso lineare e variegato della poesia turca contemporanea: pur rispettando il rapporto con il patrimonio storico tradizionale, i poeti non trascurano l’incontro con le novità del mondo moderno e le contaminazioni artistiche con le culture diverse, comprese quelle occidentali.
La sintesi significativa di questi passaggi importanti è la peculiarità fondamentale della poesia turca dei nostri giorni fatta di voci che realizzano in breve tempo tante novità e prove artistiche sorprendenti per la forma, per i contenuti, per la tecnica, per il linguaggio e soprattutto per lo stile.
La lettura dei quarantotto poeti mette in risalto il notevole progresso che la poesia turca ha realizzato raggiungendo una straordinaria unità culturale, letteraria e artistica, anche grazie ad una complessa ricchezza di fermenti culturali.
Tra questi, senza dubbio, spicca la stagione dei poeti indipendenti. In questa corrente si sono ritrovati tutti quei poeti che non hanno aderito a nessun movimento o ideologia, ma hanno sempre perseguito l’idea di una poesia pura.
Uno dei principali esponenti della poesia indipendente turca è Chait Stiki Taranci. Il linguaggio e lo stile della sua opera colpiscono per la loro disarmante semplicità. Nelle sue poesie affiorano i temi della paura della morte, dell’annullarsi, dell’amore per la natura e per il prossimo, il senso della solitudine, un pessimismo velato che comunque apre alla gioia di vivere. E un altro poeta indipendente prestigioso è Bechet Necatigil, un personaggio che, nella storia della letteratura turca, non a caso, è stato definito il “poeta”. Non aderendo a nessuna corrente letteraria e a nessun momento, si è sempre considerato un poeta realista popolare che ha progressivamente cercato di rappresentare i problemi del ceto medio a cui appartiene.
Nelle sue poesie si incontrano spesso temi relativi alla casa, alla famiglia, all’infanzia, alla giovinezza, alla vecchiaia, all’amore, alla solitudine, ai ricordi, alla letteratura, all’arte.
I poeti indipendenti sono dei veri e propri poeti autentici che privilegiano il lirismo, il simbolismo, il fattore estetico che cerca il senso del bello.
Il peso culturale dei poeti indipendenti nella storia della poesia turca si caratterizzerà per la sua rilevante portata innovativa, che finirà per influenzare il linguaggio, lo stile e soprattutto i contenuti. Saranno proprio loro ad aprire la poesia turca ad una contaminazione con la cultura umanista del mondo occidentale.
«Il poeta turco - osserva Adabag - è la forte voce della necessità interiore di comunicare agli altri le proprie idee espresse con tecniche diverse. La lingua turca, grazie a questi grandi poeti, è notevolmente cresciuta e progredita: è diventata, insomma, un mezzo di espressione fine, dinamica e ricca».
Questo libro documenta la modernità della poesia turca contemporanea. Una modernità alla quale guardano con favore tutti i musulmani che credono nella cultura del dialogo dell’Islam moderato.